La Cia rompe il silenzio: "Ecco la verità sugli Ufo"
Sul proprio profilo Twitter l'agenzia di spionaggio americana confessa: "Avvistamenti di Ufo nei cieli? Erano i nostri aerei". Tutta colpa di un'aereo spia - l'U-2 - e dei raggi del sole
"Ricordate tutte quelle segnalazioni per l'insolita attività aerea negli anni '50? Bene, eravamo noi". Così, con un tweet, la Cia ha confessato che i tanti Ufo avvistati nei cieli una cinquantina di anni fa non erano oggetti non identificati provenienti da altre galassie ma più semplicemente aerei spia U-2 dell'intelligence dello zio Sam.
Gli aerei commerciali, spiega l'agenzia in un documento allegato al tweet, allora volavano a un'altitudine compresa tra i diecimila e i ventimila piedi. Gli aerei militari come i B-47 e i B-57 operavano invece a un'altitudine sotto i quarantamila piedi. Per evitare che gli U-2 fossero visibili, almeno nelle intenzioni, la Cia decise di farli volare ad un'altezza superiore ai sessantamila piedi.
Nella realtà, però, il progetto non riuscì appieno: tanto che, spiega la Cia, in quegli anni vi fu un'impennato di avvistamenti di Ufo da parte di piloti di voli di linea ignari di ciò che avveniva sopra le loro teste. A un'altitudine così elevata gli aerei spia U-2 riflettevano la luce del sole e venivano scambiati, con una regolarità pazzesca, per oggetti volanti non identificati.
Così, per più di cinquant'anni i piloti, e buona parte del mondo, sono stati convinti di aver visto dal vivo, o in foto, gli Ufo. Ma, giura la Cia, "eravamo noi".