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Giovedì, 18 Aprile 2024

Cinque cardinali contro il Papa: "No alla comunione ai divorziati, Cristo lo proibisce"

Cinque cardinali si schierano contro Papa Francesco. Lo racconta il Corriere della Sera. Il nodo del contendere è la comunione ai divorziati, su cui pareva esserci una netta apertura del Pontefice

Cinque cardinali si schierano contro Papa Francesco.

Lo racconta il Corriere della Sera.

Il nodo del contendere è la comunione ai divorziati, su cui pareva esserci una netta apertura del Pontefice.

Un libro che esce tra pochi giorni riunisce gli scritti di cinque cardinali e di altri quattro studiosi, in risposta a quanto sostenuto nella relazione tenuta da un altro cardinale, Walter Kasper, su incarico di papa Francesco davanti al Concistoro straordinario del 20 e 21 febbraio.

Kasper aveva lanciato un appello perché la Chiesa armonizzasse "fedeltà e misericordia di Dio nella sua azione pastorale riguardo ai divorziati risposati con rito civile". Un punto focale del Concistoro, voluto da Bergoglio proprio in vista del Sinodo che si sta per aprire ad ottobre sulle "sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione".

Robert Dodaro, preside dell’Istituto patristico Augustinianum di Roma e curatore del libro, dice: "Gli autori di questo volume sono uniti nel sostenere fermamente che il Nuovo Testamento ci mostra Cristo che proibisce senza ambiguità divorzio e successive nuove nozze sulla base del piano originale di Dio sul matrimonio disposto da Dio in Gen. 1,27 e 2,24".

E poi ancora: "La soluzione “misericordiosa” al divorzio sostenuta dal cardinale Kasper non è sconosciuta nella Chiesa antica, ma di fatto nessuno degli autori giunti a noi e che noi consideriamo autorevoli la difende".

E infine: «La pratica ortodossa orientale attuale della oikonomia nei casi di divorzio e seconde nozze ha origine per lo più nel secondo millennio, e sorge in risposta alla pressione politica degli imperatori bizantini sulla Chiesa». L’ oikonomia è il modo in cui la Chiesa ortodossa gestisce la situazione dei fedeli divorziati ammettendoli alle seconde nozze religiose dopo un periodo di penitenza (in generale, il termine indica una deviazione discrezionale dalla lettera della legge, per adempiere allo spirito della legge e alla carità).

Fonte: Corriere della Sera →
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