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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Va a combattere l'Isis in Siria, al ritorno si costituisce e va in carcere

Paolo Andolina, anarchico torinese di 30 anni, si era sottratto all’obbligo di firma per combattere a fianco dei curdi

TORINO - Si è sottratto all'obbligo di firma per andare a combattere in Siria a fianco delle milizie curde dell'YPG, ma quando è tornato indietro ha voluto pagare fino alla fine il suo conto in sospeso con la legge italiana. 

Il combattente in questione è Paolo Andolina detto Pachino, 30 anni. L'uomo, di ritorno dalla Siria, questa mattina si è presentato spontaneamente in questura ed è stato portato nel carcere delle Vallette.

A renderlo noto è il centro sociale Askatasuna, di cui l'uomo è un componente, precisando che la procura di Torino aveva emanato un mandato di arresto perché a marzo 2018 si era sottratto alla misura cautelare dell'obbligo di firma quotidiano per poter tornare in Siria del Nord a sostenere la rivoluzione confederale.

La misura cautelare era stata originariamente adottata dopo le indagini della Digos sugli incidenti del 31 dicembre 2017 proprio davanti al carcere. In quell'occasione rimase gravemente ferita una poliziotta della scientifica. Per quell'episodio sono state eseguite altre misure cautelari.

"In Siria - scrive Askatasuna - Paolo ha fatto parte delle Ypg, impegnate in questi mesi a combattere per liberare le ultime sacche occupate dal califfato dell'Isis. Combattere, sostenere la rivoluzione in Siria del Nord, mettere a rischio la propria vita sapendo di dover affrontare il carcere al ritorno: il gesto di Paolo è quello di chi sente la responsabilità dare un contributo in prima persona a una lotta per tutte e tutti. Di fronte a tanta umanità, la magistratura non ha saputo far altro che incarcerare. Non ci stupisce che non ne colgano il valore. Nei prossimi giorni il tribunale si pronuncerà sulla richiesta dell'avvocato di Paolo di ottenere gli arresti domiciliari".

Andolina era anche sottoposto a osservazione da parte delle forze dell'ordine proprio per la sua attività paramilitare all'estero.

Fonte: TorinoToday →
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