"Danno esistenziale". Così la sezione lavoro del Tribunale di Treviso ha motivato una sentenza di risarcimento nei confronti dodici insegnanti che per anni sono stati assunti con contratti precari da un centro di formazione professionale che fa capo alla provincia. 

Ai docenti sarà riconosciuto un indennizzo che oscilla, a seconda dei casi, tra i duemila e i quindicimila euro. Tanto vale, secondo il giudice, il danno patito dagli insegnanti che in alcuni casi hanno lavorato da precari anche per dieci o vent’anni e che si sono visti nell’impossibilità di fare progetti a lungo termine. Nella sentenza il giudice collega espressamente la "illegittima reiterazione dei contratti a termine" alle "pesanti ripercussioni nella vita privata e sociale di ciascuno". 

Si tratta di persone - ha spiegato l'avvocato Silvia Benacchio al Corriere della Sera - che "venivano assunte a settembre e licenziate a luglio, percepivano nove o dieci mensilità l’anno, senza tredicesima, senza scatti di anzianità". 

Il giudice nel provvedimento ha spiegato che la "illegittima reiterazione dei contratti a termine" ha provocato "pesanti ripercussioni nella vita privata e sociale di ciascuno". La sentenza, benché di primo grado, potrebbe convincere molti precari - e in Italia non mancano di certo - a tentare a loro volta la strada del ricorso.