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Giovedì, 18 Aprile 2024

Coronavirus, la Svezia fa mea culpa: ''Dovevamo usare maggiori restrizioni''

L'ammissione arriva da Anders Tegnell, l'epidemiologo che coordina la lotta al nuovo coronavirus in Svezia, dove il tasso di mortalità è tra i più alti al mondo: 43 decessi ogni 100mila abitanti

Affrontare l'epidemia del nuovo coronavirus senza misure restrittive, fatta eccezione per i semplici consigli sul distanziamento sociale, con il senno di poi non sembra essere stata una strategia vincente. Per la prima volta dall'inizio della pandemia, da Stoccolma arriva un primo mea culpa sulla gestione dell'emergenza. Ad ammetterlo è stato Anders Tegnell, l'epidemiologo che coordina la lotta al virus in Svezia, principale artefice della strategia adottata nel Paese scandinavo, dove ad oggi si registra un tasso di mortalità tra i più alti del mondo.

 Come riporta The Local Sweden, Tegnell ha dichiarato:"Se ci trovassimo ancora di fronte alla stessa malattia e con le conoscenze di cui disponiamo ora, credo che la nostra risposta sarebbe a metà strada tra quello che ha fatto la Svezia e quello che ha fatto il resto del mondo".

"Chiaramente, c'è un margine di miglioramento rispetto a quanto fatto dalla Svezia", ha riconosciuto. La Svezia registra 43 decessi per 100mila abitanti. Le autorità svedesi hanno annunciato ieri la morte di altre 65 persone per la pandemia da Covid-19, portando la cifra provvisoria dei morti a 4.468. Il bilancio dei contagi si aggira intorno ai 38.500.

Fonte: The Local Sweden →
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