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Giovedì, 25 Aprile 2024

Pesce fresco, dolci tipici e "pizzini": il carcere morbido di Cosentino

Secondo il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli nella nuova ordinanza di arresto "Cosentino, nonostante abbia perso le sue cariche istituzionali, gode ancora di potere forte. Tale che, anche all’interno del carcere, per il tramite del cognato, riesce a far sentire la sua influenza"

E' morbido, molto morbido secondo qualcuno, il carcere di Nicola Cosentino, ex leader di Forza Italia in Campania. Secondo il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli nella nuova ordinanza di arresto "Cosentino, nonostante abbia perso le sue cariche istituzionali, gode ancora di potere forte. Tale che, anche all’interno del carcere, per il tramite del cognato, riesce a far sentire la sua influenza".

Il potere dell'ex numero uno del partito di Berlusconi in Campania secondo alcuni non è affatto svanito nel nulla. A Santa Maria Capua Vetere si celebra il processo su camorra, politica e rifiuti, Cosentino però è ancora una figura rispettata da molti.

Pochi giorni fa i Carabinieri del Reparto Operativo di Caserta sono andati da Giuseppe Esposito, fratello della moglie di Cosentino, che secondo gli inquirenti era impegnato costantemente a soddisfare le esigenze di suo cognato finito in carcere il 3 aprile di un anno fa e mai più uscito dal carcere da allora.

L'Espresso scrive:

Con la complicità di alcuni agenti di Polizia Penitenziaria del carcere di Secondigliano, a Napoli, Esposito faceva recapitare cibo, abiti, altro materiale. Un mese fa, nella cella di Cosentino era stata trovato un Ipod, uno strumento che non poteva stare lì. Di qui, il trasferimento immediato nel carcere di Terni dove questa mattina gli è stato notificato il nuovo ordine di arresto.

Il cognato si preoccupava che Cosentino avesse da mangiare insalata di mare e culatello, mozzarella e frutta fresca, e il Roccobabbà, il delizioso dolce prodotto in una pasticceria di Casal di Principe. Ma non è tutto, sostengono gli inquirenti.

In carcere Cosentino fa arrivare anche carne di prima scelta per una festa che si celebra agli inizi di agosto 2014. Non solo: grazie a Esposito - questa è la convinzione degli investigatori - Cosentino comunicava con l’esterno. Forse, gestiva anche le vicende politiche della sua fazione, dei cosiddetti “cosentiniani” che oggi quasi in blocco si stanno allontanando da Forza Italia.

Fonte: L'Espresso →
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