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Sabato, 20 Aprile 2024

Sigarette elettroniche, la fine è vicina: "I negozi chiudono, la tassazione ci uccide"

Massimiliano Mancini, presidente dell’Anafe che da poco fa parte anche di Confindustria, ammette: "La seconda metà del 2013 andrà molto male, con cali tra il 50 e l’80 per cento"

Sigarette elettroniche, dal "boom" allo "sboom" è un attimo. La moda in Italia sembra essere già terminata e i dati riportati dal Corriere della Sera lo confermano.

La "colpa" del rapido declino secondo molti è da attribuire alla tassa governativa che, in Italia, le equipara alle «bionde» normali. Le organizzazioni di categoria sostengono che ci sia stata anche molta «pubblicità negativa». L’Associazione nazionale fumo elettronico (Anafe) non esita a parlare di «omicidio premeditato».

"Esclusa la presenza di sostanze cancerogene nelle sigarette elettroniche"

Il sindacato Confesercenti dei rivenditori e produttori di vaporizzatori elettrici dice che il settore è «sotto attacco da parte del Fisco». Nel settore in Italia lavorano più di cinquemila persone in oltre tremila punti vendita in tutte le regioni.

Tassa del 58,5% sulle sigarette elettroniche

Scrive il Corriere della Sera:

Se nel nostro Paese gli «svapatori» hanno raggiunto quota 1,5 milioni (il 15% sul totale dei fumatori), sono i dati sui rivenditori a sintetizzare un mercato che, da giugno registra soltanto segni meno. A Genova, per esempio, ha chiuso il 20-25 per cento dei negozi. A Torino si è passati dal +71,9 per cento del 2012 al -2,4. Se poi si vanno a vedere le catene di franchising, ecco il bilancio parziale dell’Anafe: -123 punti vendita in soli due mesi (maggio-giugno), -99 per cento nella richiesta di nuove aperture.

Massimiliano Mancini, presidente dell’Anafe che da poco fa parte anche di Confindustria, ammette: "La seconda metà del 2013 andrà molto male, con cali tra il 50 e l’80 per cento. Il mercato estero va benissimo, è quello italiano che è in forte contrazione. I negozi piccoli chiudono - continua il presidente dell’Anafe - gli altri per ora resistono". 

E' crisi nera: chiudono i negozi, migliaia di disoccupati

Con le tasse a questo livello, dicono gli imprenditori, conviene "andare all’estero". Un’azienda l’ha già fatto: ora lavora nell’Est Europa o in Francia. "E questo vuol dire centinaia, migliaia di occupati in meno", dice sempre Mancini.

Oggi, al Parlamento europeo, ci sarà una «battaglia». Da un lato c’è la commissione Salute che chiede di assimilare le sigarette elettroniche a un prodotto medicinale e di venderle solo in farmacia da un certo tasso di nicotina in su. Dall’altro ci sono i «popolari» del Ppe, i liberal-democratici e i conservatori che vogliono continuare con il mercato libero.

Fonte: Corriere della Sera →
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