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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Accuse a Davide Vannoni, mister Stamina: "Il suo è tutto marketing"

L'Italia è divisa. Medici e scienziati sono scettici sui risultati della Stamina Foundation, ma nello stesso tempo sono sempre più numerose le famiglie che si rivolgono ai tribunali

Chi è davvero Davide Vannoni, l'uomo simbolo del metodo Stamina, che vorrebbe continuare a somministrare le sue cure a persone affette da malattie gravissime? Lo racconta nel dettaglio un articolo dell'Espresso.

In Italia  le autorizzazioni per effettuare i trapianti di cellule staminali con il suo metodo molto probabilmente non arriveranno, quanto meno nel breve periodo. Vannoni ha in programma di andare all'estero. Lo si legge nel contratto che lega Davide Vannoni, l'ideatore del metodo Stamina, a un industriale farmaceutico che si chiama Gianfranco Merizzi, proprietario del gruppo Medestea. Proprio Merizzi dice all'Espresso: "I primi accordi li stiamo stringendo con operatori del settore sanitario e gruppi ospedalieri in America Latina e a Hong Kong, anche se al momento non posso divulgare ulteriori dettagli".

VANNONI RISPONDE CON I FATTI: "IL PRIMO AGOSTO CONSEGNO IL METODO"

L'Italia è divisa. Medici e scienziati sono scettici sui risultati della Stamina Foundation, ma nello stesso tempo sono sempre più numerose le famiglie che si rivolgono ai tribunali per ottenere un'ingiunzione che obblighi gli Spedali Civili di Brescia a somministrare le cellule trattate con il metodo Vannoni. Lo vogliono uomini e donne, giovani e meno giovani, tutte persone affette da malattie gravissime, "inguaribili". Sono 200 al momento i procedimenti pendenti in tutta Italia. E ad oggi 130 persone hanno già ottenuto la sentenza che obbliga l'ospedale lombardo a effettuare il trattamento.

Davide Vannoni, che ha 46 anni, non è un medico. Laureato vent'anni fa in Lettere, da nove anni è professore associato all'Università di Udine, dove tiene corsi di "Ergonomia cognitiva" e "psicologia della Comunicazione" per le lauree in Comunicazione e in Relazioni Pubbliche.

Prima di farsi operare in Ucraina per una paresi al viso, dove racconta di essere stato trattato con le cellule staminali e aver recuperato il 50 per cento della mobilità originaria, si era occupato di marketing sanitario per la Regione Piemonte, scrivendo pagine che sembrano preludere alle tecniche utilizzate per convincere i pazienti a farsi trattare con il metodo Stamina. Concetti cruciali di quei lavori erano l'accento sulla «variabile emotiva» nei processi persuasivi, così come «l'esperienza mostrata dal mittente», ovvero la credibilità che gode chi spiega di aver effettuato lui stesso l'esperienza che vuol proporre agli altri. Idee che ha messo in pratica con i video utilizzati per mostrare i progressi dei malati, così come il racconto del suo viaggio della speranza in Ucraina.

Sono al centro delle polemiche anche i trapianti di cellule staminali effettuati su circa 60 pazienti fra il 2007 e il 2009, quando l'aspirante staminologo somministrò terapie non autorizzate ai suoi pazienti, che in alcuni casi arrivavano a pagare 50 mila euro per poter effettuare il trattamento. Il pm Raffaele Guariniello indaga da tempo sulla vicenda.

Fonte: L'Espresso →
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