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Giovedì, 28 Marzo 2024

Divieto di sculacciata (e di scappellotto)

Coercizioni fisiche, verbali o psicologiche vietate, i genitori se ne facciano una ragione. La Francia si aggiunge alla lista dei paesi in cui la sculacciata è proibita. Oggi il via libera alla legge contro "le violenze educative ordinarie"

Divieto di 'sculacciata' o di 'scappellotto' da parte dei genitori. In Francia il Senato si pronuncia sul via libero alla legge contro "le violenze educative ordinarie", già approvata a novembre dall'Assemblea nazionale, la camera bassa del parlamento transalpino. 

Il provvedimento portato in discussione dal partito centrista Movimento Democratico e sostenuta da La Republique en Marche del presidente Emmanuel Macron, ha generato un lungo dibattito anche nella società civile su un divieto che non ha un consenso unanime. Una ricerca del 2017, realizzata dall'Osservatorio sulla violenza educativa ordinaria, aveva indicato che l'85% dei genitori ammette di aver fatto ricorso allo schiaffo. Con il 'sì' dei senatori, la Francia diventerà il 55esimo Paese in cui la pratica è vietata.

Il provvedimento vieterà tutte le forme coercitive, anche quelle oggi più tollerate per educare i bambini, siano esse fisiche (schiaffi, pizzichi, scuotimenti), verbali (grida, prese in giro, offese, frasi umilianti) o psicologiche (minacce, bugie, colpevolizzazioni).

Non ci saranno però sanzioni per i genitori che non rispettano la legge. Si tratta, come spiegano i promotori, di "una legge pedagogica, non penalizzante", che punta a promuovere una cultura da far crescere nel tempo.

Sculacciate vietate in Italia?

La prima a schierarsi contro la sculacciata fu nel 1979 la Svezia, seguita nel 1983 dalla Finlandia. Quindi negli anni sono arrivati la Tunisia, la Polonia, il Lussemburgo, l'Irlanda, l'Austria e molti altri Stati in tutto il mondo. Ultimi della lista, nel 2016, Mongolia, Paraguay e Slovenia. Nel 2014 è toccato alla nostra vicina di casa, la Repubblica di San Marino.

In Italia non esiste una norma ma una sentenza della Corte Costituzionale del 1996 si è espressa contro l'uso di percosse (sculacciata compresa) nei confronti dei bambini. Anche se per un quarto dei genitori italiani, secondo una ricerca di Save the Children del 2012, la sculacciata è ancora considerata come un valido gesto educativo. E persino il Papa, nel febbraio di due anni fa, aveva sdoganato la sculacciata creando non poche polemiche.

Appena nel maggio scorso un 50enne è stato condannato dal Tribunale di Rimini a venti giorni di reclusione per il reato di abuso di mezzi di correzione e disciplina per aver colpito con una mano la schiena della figlia tredicenne durante un diverbio. 

Esistono sculacciate educative?

Uno studio canadese di Joan Durrant della University of Manitoba a Winnipeg riportato da Reuters Health ha fatto emergere come le punizioni corporali potrebbero avere conseguenze a lungo termine sul bambino, addirittura far male alla crescita delle capacita' mentali del piccolo, o lederne lo sviluppo del quoziente intellettivo.

"Ci sono ormai molte prove - spiega la Durrant intervistata dall'ANSA - che le punizioni corporali ledono la salute del bambino.

"I bambini puniti in modo fisico rispetto agli altri tendono a mostrare livelli più alti di aggressivià e comportamenti antisociali, ad essere più vulnerabili a depressione, ansia ed altri disturbi psichici; ad avere un rapporto più distaccato coi genitori. Anche lo sviluppo cognitivo tende ad essere più lento nei primi senza contare che le punizioni corporali possono mettere il bimbo a rischio di lesioni'".

Fonte: lemonde →
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