Edward Snowden: "Ho agito così per le promesse tradite di Obama"

Edward Snowden, la talpa che ha svelato i programmi di controllo e raccolta dati dell'intelligence americana, ha dichiarato di aver deciso di parlare a causa delle promesse tradite dal presidente Barack Obama. Intervenendo in una sessione di domande e risposte con il Guardian, il primo ad aver pubblicato le sue rivelazioni in esclusiva, Snowden ha spiegato che avrebbe voluto svelare i programmi della National Security Agency già da tempo, prima della rielezione del presidente, ma di aver atteso per la fiducia che riponeva in lui.

"Le promesse e l'elezione di Obama mi hanno fatto sperare a una soluzione dei problemi che ha fatto emergere cercando voti.
Molti americani hanno creduto lo stesso. - ha detto Snowden - Purtroppo, poco dopo aver assunto il potere, ha chiuso le porte alle indagini sulla violazione sistematica della legge, espandendo e rafforzando diversi programmi abusivi, e ha rifiutato di sfruttare il suo capitale politico per mettere fine a violazioni di diritti umani come quella che avviene a Guantanamo, dove uomini ancora protestano senza vedere cambiamenti".

Snowden ha inoltre detto che il governo americano non potrà zittirlo e che "imprigionarlo o ucciderlo" non servirà "a coprire tutto questo". E ha ggiunto: "La verità sta venendo fuori, e non può essere fermata".

"Non ho alcun contatto con il governo cinese, lavoro solo con i giornalisti". Con queste parole Edward Snowden, la talpa che ha svelato i programmi di controllo e raccolta dati dell'intelligence americana, ha ribadito la sua estraneità allo spionaggio cinese. L'accusa di essere una spia di Pechino era "una calunnia prevedibile", ha detto Snowden, fatta per "distrarre dalla cattiva condotta del governo americano".

Alludendo alla sua decisione di cercare asilo politico a Hong Kong, la talpa ha poi aggiunto: "se fossi stato una spia cinese per quale ragione non sarei volato direttamente a Pechino? Avrei potuto vivere in un palazzo".