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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Cristiani attaccati ma le forze dell'ordine egiziane non intervengono"

La denuncia del Financial Times: sarebbero oltre 30 le chiese prese di mira. "Sotto attacco anche case, scuole e negozi cristiani". Ma i Fratelli Musulmani negano: "Sono stati i servizi di sicurezza per screditarci"

La repressione lanciata dal governo egiziano contro i sostenitori del deposto Presidente Mohamed Morsi ha scatenato la più grande ondata di violenze contro la comunità cristiana della storia moderna dell'Egitto. E' quanto scrive oggi il Financial Times, riferendo di attacchi a oltre 30 chiese, a scuole, biblioteche, negozi, autovetture e attività commerciali. Sono almeno quattro, ha scritto oggi il quotidiano della City, i cristiani copti rimasti uccisi da mercoledì scorso. La maggior parte degli attacchi sono avvenuti nelle province meridionali del Paese, ma anche alle porte del Cairo e nel nord.

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Padre Boktor Said ha raccontato al Ft l'attacco lanciato alla sua chiesa a Kafr Hakim, nei pressi della capitale, mercoledì scorso da circa 300 persone: "Hanno sfondato le porte e le finestre, hanno portato via mobili e attrezzature, come altoparlanti, ventilatori e condizionatori, e hanno dato fuoco a quello che non hanno potuto portar via".

Said ha quindi denunciato il mancato intervento di polizia ed esercito, così come dei vigili del fuoco, sottolineando che le fiamme sono state domate grazie all'aiuto dei vicini di fede musulmana.

Anche il prete cattolico Ayoub Youssef, della provincia meridionale di Minya, dove sono state 13 le chiese attaccate, ha denunciato il mancato intervento delle forze dell'ordine. A Minya sono state saccheggiate anche 18 abitazioni di cristiani e un uomo è stato ucciso perchè "aveva sparato in aria" per respingere gli aggressori. "Quasi metà della popolazione cristiana è andata via e quelli che sono rimasti si sono riuniti in quattro, cinque famiglie in una sola casa per difendersi", ha detto.

Un portavoce dei Fratelli musulmani, contattato dal Ft, ha negato ogni coinvolgimento nelle aggressioni ai cristiani, accusando i servizi di sicurezza: "Sono loro che attaccano, per screditarci".

Fonte: Financial Times →
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