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Giovedì, 25 Aprile 2024

Può esplodere un'epidemia di tubercolosi a Siracusa, ma nessuno se ne interessa

Nella sola provincia di Siracusa, dal 2004 al 2009, si è registrato un incremento della patologia pari al 600%. Si presume che la malattia sia arrivata in special modo con gli immigrati del Corno d’Africa, che sono spesso gli stagionali di Cassibile

A Siracusa ci sarebbe una vera e propria epidemia di tubercolosi pronta ad esplodere: sono 40 mila le persone risultate positive ai test Tbc; 40 mila soggetti sono positivi al bacillo della tubercolosi, in definitiva sono potenzialmente malati (basta un piccolo stress e il bacillo diventa attivo).

Lo scrive il Fatto Quotidiano oggi in edicola, riportando i dati forniti dal gruppo nazionale di studio dell’Aipo (Associazione italiana di penumologia) e convalidate dall’Oms. Le cifre sono ufficiali.

I precedenti inoltre avrebbero dovuto allarmare: nella sola provincia di Siracusa, dal 2004 al 2009, si è registrato un incremento della patologia pari al 600%.

Si presume che la malattia sia arrivata in special modo con gli immigrati del Corno d’Africa, gli immigrati del Corno d’Africa sono spesso gli stagionali di Cassibile. Dunque tra gli anelli deboli della catena compare la voce: controlli sanitari. Nell’atto aziendale dell’Asp, in data 2010, pensate, manca proprio la voce dispensario tubercolare. Nel frattempo Salvatore Rossitto, che lì lavora, denuncia la mancanza di strumenti, di materiali, di competenze, chiede alla dirigenza mezzi adeguati, richieste sovente con esito scarso. Rossitto poi verrà trasferito in pneumologia.

Non vi è al momento alcuna preoccupazione particolare, pare, all'Asp di Siracusa: il dispensario tubercolare (Ufficio Igiene) di via Bufardeci è in corso di smantellamento ma ancora attivo:

Il responsabile transita un’ora al giorno, confidano alcuni pazienti in attesa. I pazienti in attesa possono essere malati, sono nello stesso piano degli uffici della Medicina del Lavoro e dello Sport, dove non di rado accedono anche i bambini. Il meetup del M5s ne fa ampiamente riferimento all’interno dell’interpellanza presentata a Zito. Chi si ammala non ha molte chance: di saperlo, innanzitutto. L’Asp di Siracusa non prevede l’antibiogramma e l’esame colturale, fondamentali nel riconoscimento dell’infezione e soprattutto fondamentali nella prevenzione e contrasto della malattia nella forma farmaco resistente, quella che produce infezioni farmaco resistenti (e che contagia infezioni farmaco resistenti): ovvero quando la malattia diventa inesorabile, incurabile, si è spacciati insomma.

Il Meetup 2.0 del MoVimento 5 Stelle locale denuncia la scelta di non eseguire a Siracusa, da diversi anni, gli esami obbligatori che la legge prescrive per il trattamento della TBC. La Regione Siciliana chiuse i dispensari tubercolari nel 1995 e dal 1995 non si effettuano più gli screening all’interno delle scuole.

La terapia prevista è un mix di farmaci, la somministrazione è domiciliare e autonoma. Ma come chiedere a un clandestino, ad esempio, di curarsi a casa?

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