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Martedì, 23 Aprile 2024

"Vino a pranzo e biscotti a colazione": i 20 segnali per capire che stai diventando italiano

Un giornalista irlandese spiega agli stranieri quali sono le abitudini "contagiose" del nostro Paese: dai grandi classici (caffè e nessuna puntualità) a piccoli dettagli che non notiamo

Hugo Mc Cafferty è irlandese, giornalista e vive a Milano da qualche tempo. Forse per la sua permanenza nel Belpaese si è reso conto che qualcosa nelle sue abitudini stava cambiando. Così ha deciso di scrivere un articolo curioso, che mette in evidenza delle piccole pecularità di noi italiani, che in qualche modo "passiamo" agli stranieri che si fermano nel nostro Paese.

Sono venti per il giornalista di Swide: alcuni sono dei "grandi classici" mentre altre sono usanze radicate, di cui noi del Belpaese non cogliamo la stranezza. I venti segnali "contagio" per il cronista irlandese sono molto chiari e chi li possiede può dire di stare divendando "italiano", perché come spiega Mc Cafferty "vivere qui è come prendere un'intossicazione".

1) Il caffè è solo l'espresso: un grande classico, corto e in tazzina, da cui forse dipendono alcuni nostri attacchi di nervosismo.

2) Essere in ritardo con il lavoro e sulle consegne: la puntualità non è il nostro forte e quindi quest'attitudine non può troppo influire sulle prospettive lavorative.

3) Code selvagge: non è forse la grande differenza culturale tra l'Italia e il panorama anglosassone?

4) Terribile inglese: purtroppo una critica che spesso ci viene rivolta, in particolare per quelle città che vedono un grande afflusso turistico.

5) Burocrazia kafkiana: se per chi è abituato alle corse da uno sportello all'altro già risulta stressante, immaginate quanto deve esserlo per cui, come un nativo irlandese, non ne è per nulla abituato.

6) Entusiasmo per il gelato: con l'arrivo della bella stagione aumenta e non coinvolge soltanto i più piccoli, ma anche chi già ha ben passato l'età infantile.

7) Occhiali da sole indoor: una stranezza che caratterizza l'italiano medio. Se qualcuno in una stanza indossa gli occhiali da sole, ci sono ottime probabilità che un anglosassone pensi che la persona sia italiana

8) Essere polemici: un italiano non perde occasione per attaccare briga. Pensate a cosa vi succede se vi viene portata un'ordinazione sbagliata al ristorante...

9) Non avere paura di mostrare le proprie emozioni: le strade sono piene di gente che ride, piange e parla a un tono di voce alta. Secondo il giornalista irlandese questo dipende dalla nostra spontaneità, un'arma però a doppio taglio.

10) Il parcheggio sul marciapiede: nonostante il codice della strada imponga l'uso esclusivo ai pedoni, chi di noi non ci ha maivisto un'automobile sopra? Così anche gli stranieri smettono di stupirsi dopo un po'.

11) Un goccetto a pranzo: un mezzo litro della casa, in alcuni casi un quartino. Uno sfizio a cui non riusciamo a rinunciare, anche se dopo si torna a lavoro.

12) Di pasta non ce n’è una sola: ogni ricetta ha il suo formato particolare, cosa che dimostra che la pasta non è tutta uguale.

13) La libertà di sollevare le spalle e dire “boh”: l'espressione stupisce la maggior parte degli stranieri, forse perché è una caratteristica della nostra lingua.

14) Guidare con noncuranza: la giugla delle strade italiane costringe anche gli stranieri ad adattarsi, che a volte si concedono certe "marachelle" che nel proprio paese sarebbero davvero inaccettabili.

15) Biscotti a colazione: colazione tassativamente dolce, accompagnata da caffè. E se non si va al bar, il grande classico casalingo sono i biscotti.

16) I rubinetti senza pedale: semplicemente anche nei bagni pubblici in Italia sono rimasti i rubinetti e sono molto meno diffusi sensori o leve.

17) Bidet or not bidet: un'abitudine nostrana a cui dopo un po' anche gli stranieri non sanno rinunciare.

18) Ad agosto si blocca tutto: le città fantasma e le località di villeggiatura che strabordano di gente. Un'abitudine che per noi è consolidata, tanto da provare compassione per chi non può concedersi qualche giorno di ferie in quel mese. Eppure anche questo risulta strano.

19) Sconosciuti sui social network: tanti contatti ma a volta la maggior parte di gente che non abbiamo mai visto. Una cosa che in altri paesi non sembra così diffusa.

20) Parlare a gesti: un grande classico, cui siamo maestri. A tal punto che, no straniero che vive in Italia per un po' riporta nel suo paese un articolato modo di gesticolare.

Fonte: Swide.com →
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