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Giovedì, 28 Marzo 2024

Evade le tasse per pagare i dipendenti: il giudice lo assolve

L'imprenditore avrebbe dovuto versare quasi un milione e 200mila euro di Iva. Il Tribunale: non poteva fare altrimenti. L'articolo del "Centro"

Ha preferito pagare i suoi dipendenti e mandare avanti l’attività, piuttosto che corrispondere quanto dovuto di Iva. Un imprenditore sessantenne di Teramo, rappresentante legale di un’azienda che opera nel siderurgico, è finito a processo con l’accusa di evasione fiscale, ma è stato assolto dal giudice in quanto secondo il tribunale nella sua condotta non è possibile ravvisare dolo: in altre parole, viste le circostanze economiche in cui si trovava, non avrebbe potuto in alcun modo pagare ciò che gli chiedeva il Fisco.

Come riferisce "Il Centro" in un articolo a firma di Diana Pompetti, nel 2012 l’imprenditore si è trovato al centro di una tempesta perfetta: i creditori (anche pubblici) hanno iniziato a non pagare o a pagare in ritardo, mentre le banche si sono di colpo eclissate rifiutando l’accesso al credito all’azienda. Una parabola simile a quella di tante altre società in un’Italia che stava entrando in una crisi senza fine.

L’imputato, che avrebbe dovuto versare quasi un milione e 200mila euro di Iva, si è trovato di fronte ad un bivio: pagare le tasse e fallire o evadere le tasse e provare a resistere. Ha scelto la seconda strada: "Ha preferito pagare le retribuzioni dei lavoratori per garantire la prosecuzione dell’attività di impresa impegnando anche il suo patrimonio personale per garantire il ricorso al credito bancario" si legge nella sentenza con cui è stato assolto dal Tribunale. 

Fonte: Il Centro →
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