Orrore in Messico, agguato a un gruppo di mormoni in viaggio: uccisi donne e bambini
Il gruppo, appartenente a una famiglia di cittadini americani da decenni stabilitisi in Messico, stava viaggiando su tre diverse vetture quando è stato attaccato. Ancora mistero su autori e movente, ma la strage potrebbe essere stata condotta dai cartelli del narcotraffico
Almeno nove cittadini statunitensi sono stati uccisi in Messico, presumibilmente da una banda composta da esponenti della criminalità organizzata locale, legati ai cartelli della droga. Le vittime, tre donne, quattro bambini e due gemellini di sei mesi, facevano parte della famiglia LeBaron, una comunità di mormoni fondamentalisti stabilitasi in Messico decenni fa. Le vittime sono state trucidate e poi bruciate vive.
La strage è avvenuta nella zona di confine tra gli stati di Chihuahua e Sonora, vicino alla frontiera con gli Stati Uniti. Altri membri della famiglia hanno riferito che il gruppo, dopo essere partito dalla località di Bavispe, stava viaggiando con tre diversi autoveicoli quando sono stati attaccati dai criminali, scrive il New York Times.
Messico, la strage della famiglia di mormoni: "È stato un massacro"
"È stato un massacro", ha detto Julien LeBaron, pubblicando il video di una delle auto carbonizzate. Secondo il suo racconto, l'auto su cui viaggiavano sua cugina Ronhita e quattro bambini ha avuto un guasto ed è stata attaccata dal commando, che ha aperto il fuoco contro la vettura e poi ha appiccato il fuoco. Poco miglia più avanti, anche le altre due auto sono state attaccate e le due donne e gli altri due bambini a bordo uccisi. Sette bambini sarebbero sopravvissuti agli agguati, dopo essere riusciti a nascondersi e a fuggire agli assalitori.
Il movente degli attacchi rimane però al momento ancora ignoto. Julien LeBaron ha ribadito che la famiglia non aveva mai ricevuto minacce di alcun genere né era stato sconsigliato loro di mettersi in viaggio lungo quel percorso.
