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Giovedì, 25 Aprile 2024

Annullata la scarcerazione dell'infermiera di Piombino: "Ma io sono innocente"

La Prima sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di Livorno contro la revoca delle misure cautelari a carico di Fausta Bonino, la donna accusata di aver provocato la morte di 14 pazienti ricoverati all'ospedale di Piombino: il Corriere della Sera l'ha intervistata

Sarà il tribunale del Riesame di Firenze a decidere se deve andare in carcere Fausta Bonino, l'infermiera dell'ospedale di Piombino (Livorno) arrestata a marzo e scarcerata con ordinanza del tribunale della libertà del capoluogo toscano il 15 aprile scorso dopo 21 giorni dietro le sbarre. 

La Prima sezione penale della Cassazione infatti ha accolto il ricorso della Procura di Livorno contro la revoca delle misure cautelari a carico della donna accusata di aver provocato la morte di 14 pazienti ricoverati all'ospedale di Piombino nel reparto di anestesia e rianimazione, somministrando loro dosi eccessive di eparina.

Intervistata dal Corriere della Sera, Bonino confessa di essere rimasta sorpresa: "So di essere innocente e le indagini e gli accertamenti vanno tutti in questa direzione. Non ho mai ucciso nessuno. Alla gente ho sempre cercato di salvare la vita". 

Secondo la procura di Livorno è una persona socialmente pericolosa: "La procura di Livorno ha scritto che io devo stare in galera perché potrei uccidere mio marito e i miei figli. Sono passati più di cinque mesi, mio marito è accanto a me (lui sorride scuotendo la testa) e i miei figli, se Dio vuole, godono di ottima salute" dice lei.

Si sente vittima di un complotto?
«Credo ci sia stato un accanimento nei miei confronti, prima dei carabinieri e poi della procura. A giorni ci saranno altri esami (con la riesumazioni delle vittime, ndr) e, come dice il mio legale, sarà confermata la verità».

E qual è la verità, infermiera Bonino?
«Quella che hanno evidenziato i periti: l’eparina trovata fa parte di contaminazioni involontarie su alcuni cateteri e provette».

Lei ha dichiarato che guarderebbe negli occhi i parenti delle vittime ai quali ha espresso le sue condoglianze. Li ha incontrati?
«Non spetta a me chiedere d’incontrarli. Se vorranno sarà un piacere parlare con loro e abbracciarli».

Fonte: Corriere della Sera →
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