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Giovedì, 28 Marzo 2024

L'Aquila, soldi e sussidi anche ai defunti nel post-terremoto: è polemica

Sono 17 in tutto le persone che non hanno più la residenza in città, o sono defunti, ma che continuano a ricevere il contributo in denaro

Il post-terremoto all'Aquila è un percorso a ostacoli. I problemi legati alla ricostruzione post-sisma sono tanti, e un articolo dell'Espresso li porta alla luce.

E' sempre più caotica e complessa la gestione della "popolazione assistita", come viene definita quella parte di cittadinanza che ha case danneggiate o distrutte dal terremoto del 2009 e che viene "aiutata" dal Comune con un contributo economico (Cas) oppure con un alloggio provvisorio.

Raffaele Daniele, presidente della Commissione Garanzia e controllo, ha incociato una serie di dati reperiti dagli uffici comunali, facendo emergere l'incredibile caso dell'uomo che, morto l'8 maggio 2013, dal giorno dopo percepisce il Cas.

Con i dati agiornati al 12 giugno 2013, sono 17 in tutto le persone che non hanno più la residenza in città, o sono defunti, ma che continuano a ricevere il contributo in denaro: alcuni dal 2013, altri fin dal 2009, altri ancora dal 2010.

Il caos riguarda anche gli alloggi del progetto Case e dei villaggi Map (Moduli abitativi provvisori), in una bagarre all'interno del Comune che rischia di indebolire politicamente l'assessore che si occupa dell'Assistenza alla popolazione, Fabio Pelini (Prc), ma anche la maggioranza, che della trasparenza ha sempre fatto un cavallo di battaglia.

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L'assessore si difende: "Alcuni di quei dati semplicemente non sono aggiornati. Quando un cittadino assistito muore, viene inviata una comunicazione all'ufficio dell'anagrafe e viene cancellato". Sono i parenti che infatti devono prendersi la briga di comunicare al comune le modifiche del nucleo familiare.

Dagli elementi raccolti dal consigliere d'opposizione, intanto, emergono ancora 150 persone morte e però inserite nella Banca dati dell'emergenza, che risulta così, ancora una volta non aggiornata, rendendo più complessa la redistribuzione degli alloggi tra chi ne ha diritto.

I problemi sono anche altri: 41 famiglie che hanno ristrutturato le abitazioni ma continuano a vivere nel progetto Case. E i dati relativi agli alloggi liberi non sono cristallini. E' evidente il malumore tra i cittadini. Quello degli alloggi liberi, infatti, è un aspetto critico, in centinaia aspettano il loro turno per avere un luogo dove vivere.

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Fonte: L'Espresso →
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