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Giovedì, 28 Marzo 2024

Ebola, Gino Strada: "Se mi ammalo resto qui in Sierra Leone a farmi curare"

Il fondatore di Emergency è intervistato dal Corriere della Sera. In Sierra Leone "c'è bisogno di infermieri e anche di medici. Una quindicina di persone in Italia sono pronte a partire domattina"

Gino Strada parla del virus Ebola dalla Sierra Leone, dove si trova in questi giorni.

Il fondatore di Emergency è intervistato dal Corriere della Sera.

La prima sensazione è "paura. Atterri a Freetown e vai in città con un barchino stracolmo, al collo un salvagente dove ci ha sudato chissà chi, sapendo che il sudore è un veicolo di trasmissione. Un brivido. Poi ti passa".

Poi continua il suo racconto: "Se becco Ebola mi faccio curare qua". In Sierra Leone "c'è bisogno di infermieri e anche di medici. Una quindicina di persone in Italia sono pronte a partire domattina [...] ma in Italia il governo può decidere di cambiare la Costituzione o di mandare armi ai curdi ma non di emanare un decreto, un foglietto, un sms in cui si dice: gli operatori che lavorano in strutture pubbliche o convenzionate possono andare in Africa per l'emergenza Ebola senza che questo debba interferire su contributi, assicurazioni, pensioni e tutto il resto", denuncia Strada.

"L'abbiamo fatto per lo tsunami e i terremoti. Ebola no perchè è l'epidemia dei poveracci? Se c'è un'emergenza internazionale come dice l'Oms chi deve rispondere se non il personale internazionale?".

"Non dimentichiamoci dell'esperienza Aids. Da un focolaio è diventata una pandemia perchè per 4 anni i governi e i potenti vari hanno discusso su chi fosse lo scopritore del virus perchè in ballo c'erano i diritti su un eventuale vaccino", avverte Strada. "Dobbiamo agire: ognuno faccia la sua parte".

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