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Giovedì, 18 Aprile 2024

Crisi, la proposta di Giovannini: "Dare un acconto sulla pensione a chi perde il lavoro"

Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini in una intervista al "Sole 24 Ore" spiega: "Un intervento sui soli assegni d'oro non consentirebbe un riequilibrio a favore dei pensionati piu' poveri"

La proposta anti-crisi del ministro del Lavoro Enrico Giovannini in una intervista al "Sole 24 Ore" è destinata ad aprire un dibattito sul tema: "Dare un acconto sulla pensione a chi perde lavoro".

Giovannini spiega il perché della sua idea: "Un intervento sui soli assegni d'oro - dice - non consentirebbe un riequilibrio a favore dei pensionati piu' poveri. Diverso se sul piatto ci fossero anche le pensioni d'argento". A decidere dove "tirare la linea" tra pensioni d'oro, d'argento e di bronzo, pero', dovrebbe essere il Parlamento. Mentre per quanto riguarda la dote della cassa in deroga, che rischia di subire i "danni collaterali" dello scontro in corso sull'Imu-Iva, Giovannini invita ad aspettare "ancora qualche ora".

Pensioni d'oro, lo scandalo: 3.000 euro al giorno

All'orizzonte ci sono le previsioni sulla disoccupazione per il 2014 (in crescita al 12,3%) e il timore di una jobless recovery che potrebbe tradursi in nuovi posti di lavoro solo con ritardo. L'idea del ministro per venire incontro a chi perde il lavoro a due o tre anni prima della pensione e' erogare un anticipo sulla pensione che percepiranno e che poi dovranno restituire a rate, una sorta di prestito.

"Ci dicono che le persone con pensioni molto elevate, -osserva il ministro- dell'ordine dei 20mila o 50mila euro, sono solo qualche centinaio. Ho auspicato un intervento sulle pensioni d'oro in Parlamento al primo question time da ministro e lo ribadisco. Come questo intervento possa essere fatto in modo inattaccabile sul piano legislativo, le dimensioni e l'uso dei fondi liberati a favore dei redditi piu' bassi: questo e' quello su cui stiamo lavorando. Ma se immaginiamo che "d'oro" voglia dire pensioni oltre 20 o 50mila euro, un intervento non genererebbe un riequilibrio di grandi dimensioni. Se invece si intervenisse anche sulle cosiddette "pensioni d'argento" e' chiaro che il discorso potrebbe cambiare. Il punto vero e' che non abbiamo una definizione di pensioni d'oro o di pensioni d'argento".

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