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Venerdì, 29 Marzo 2024

Al Senato è iniziata la conta per il Letta bis: bastano 20 senatori del Pdl

Il governo guidato da Enrico Letta traballa come non mai. C'è chi si prepara a dare vita a una nuova svolta: basterebbero 20 "transfughi" del Pdl per una nuova maggioranza

Nonostante le frasi rassicuranti e i "programmi di governo da rispettare", il governo guidato da Enrico Letta traballa come non mai. E al Senato, come rivela il Corriere della Sera oggi in edicola, è già iniziata la conta per il "Letta bis". Tra i democratici c'è chi si prepara a dare vita a una nuova svolta: basterebbero 20 "transfughi" del Pdl per una nuova maggioranza.

All'interno del Pdl si iniziano a vedere posizioni molto lontane tra loro. Il Corriere scrive:

«Un conto è Silvio Berlusconi, che detta la linea politica e rispetto a cui noi saremo leali sempre. Altra cosa sono le posizioni di Daniela Santanché, dalla quale non prendiamo ordini». La spaccatura c'è. E comincerà a vedersi molto presto visto che ieri mattina, davanti all'ennesimo capitolo della controffensiva della «Pitonessa», i ministri del Pdl hanno concordato una posizione comune. «Una cosa sei tu, un'altra cosa è Daniela», è la sintesi del messaggio recapitato telefonicamente ad Arcore.

Letta interviene al Meeting di Rimini e stringe l'asse con i ciellini del Pdl

Uno smottamento dentro il Pdl è possibile, verrebbe da dire probabile. L'hanno capito tutti, anche dentro il Pd. Si lavora a fari spenti per creare una «rete di protezione» su Palazzo Chigi che potrebbe anche portare - nell'ordine - a una nuova maggioranza e a un nuovo governo guidato da Enrico Letta. Poi c'è chi azzarda addirittura soluzioni inimmaginabili fino a qualche giorno fa: Renzi premier per un governo di scopo.

Renzi, per adesso, sta in America e rimane in silenzio. Ma il suo nome, negli ultimi giorni, sarebbe risuonato più volte nelle chiacchierate tra i parlamentari di Sel e il loro leader Nichi Vendola. Se Berlusconi abbandonasse Letta, confessa il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, «noi proveremmo a convincere il Pd a formare un governo di scopo, che faccia la legge elettorale, rifinanzi la cassa integrazione e risolva il problema degli esodati». Per quell'ipotetico governo, anche se nessuno in casa Sel ne parla a microfoni aperti, il nome per Palazzo Chigi in cima ai desiderata di Vendola e dei suoi sarebbe proprio quello del sindaco di Firenze.

Fonte: Corriere della Sera →
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