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Venerdì, 19 Aprile 2024

C'è un gruppo su Facebook che adesca le ragazzine e poi le rapisce

Esiste un gruppo di criminali che rapisce le ragazzine adescandole su Facebook. La scoperta dopo il sequestro di una 13enne bresciana

Non più leggende metropolitane, ma tremenda realtà: esiste un gruppo di criminali che rapisce le ragazzine adescandole su Facebook. La realtà sta emergendo in questi giorni dopo il sequestro di una 13enne bresciana. C'è anche una donna tra le persone finite in manette. La ragazzina si è salvata perché ha capito improvvisamente di essersi messa in una situazione di pericolo e ha telefonato ai suoi genitori.

I fatti, raccontati dal Corriere della Sera: mercoledì scorso la ragazzina bresciana è stata portata fino a Lugano da un adulto conosciuto via Facebook. Non è, a quanto si apprende, il gesto isolato di un uomo affetto da turbe sessuali.

Il piano sarebbe stato organizzato e portato avanti da più persone, che attraverso il popolare social network avevano trovato il modo di agganciare ragazze giovanissime. La polizia cantonale di Lugano ha arrestato una donna di 23 anni coinvolta nel rapimento della tredicenne; abita in Canton Ticino, è di nazionalità elvetica ed è la seconda persona che finisce in carcere, preceduta dall’uomo, anch’egli un ventiseienne svizzero, che materialmente aveva adescato la vittima ed era venuto in Italia a portarla via.

La polizia ticinese, nel confermare ieri pomeriggio il secondo arresto, non ha specificato quale parte abbia avuto la donna nel piano, ha solo detto che anche per lei il reato contestato è il sequestro di persona. «Per noi si tratta di un episodio a sfondo sessuale», ammette una fonte investigativa. Episodio che prende il via a settembre quando la ragazzina, che frequenta la scuola media a Isorella, a sud di Brescia, allaccia un’amicizia attraverso Facebook con il ventiseienne. Lui è molto insistente, lei se ne invaghisce e i due hanno anche modo di incontrarsi; nell’occasione l’uomo le regala anche uno smartphone.

Poi mercoledì il piano inizia. L'uomo raggiunge la ragazzina prima che lei entri a scuola a Isorella, la fa salire a bordo e la porta verso la Svizzera.

Intanto l’auto con la coppia ha raggiunto un ostello della gioventù a Figino, alle porte di Lugano. È mezzogiorno, non ci sono posti disponibili e l’addetta alla reception invita a ripassare alle 17. Secondo una prima ricostruzione la ragazzina viene lasciata sola nella hall e a quel punto realizza di essere finita in un gioco pericoloso. Telefona a casa in lacrime e racconta: «Sono con un amico conosciuto su Facebook, non so nemmeno io dove, vicino a Lugano... ».

La ragazza viene salvata. Sembrava una brutta storia isolata, ma Marisa Alfier, procuratrice di Lugano, intuisce che c'è un piano più complesso dietro il fatto. Ieri scatta l'arresto della complice. «Di sicuro anche lei ha avuto parte attiva nell’adescamento e nel piano», dicono gli inquirenti svizzeri. Le indagini proseguono.

Fonte: Corriere della Sera →
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