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Sabato, 20 Aprile 2024

L'ultimo ristorante aperto a Pieve Torina dopo il sisma: "Pasti non pagati, così lo Stato ci fa chiudere"

Il Vecchio Molino aveva stipulato una convenzione per 200 pasti al giorno con i vigili del fuoco. "Da dicembre a oggi nessuna fattura è stata pagata", dice Silvia Fronzi, titolare con la sorella del ristorante

Il ristorante "Vecchio molino" di Casavecchia di Pieve Torina è l'unica attività rimasta aperta tra le montagne maceratesi dopo il terremoto. Da quel terribile 26 ottobre ha dato da mangiare a centinaia di vigili del fuoco, senza chiudere mai, decidendo di restare aperti con molti sacrifici per garantire alle squadre di soccorso un posto dove mangiare. Ora però il ristorante rischia di chiudere i battenti, come racconta l'edizione maceratese de Il Resto del Carlino.

"Non a causa del terremoto, ma a causa dell'inadempienza e delle assurdità dello Stato", denuncia Silvia Fronzi, titolare insieme alla sorella del ristorante. Hanno firmato una convenzione con i vigili del fuoco per 200 pasti al giorno. "Abbiamo ricevuto il primo e unico pagamento a fine novembre, ma da dicembre ad oggi nessuna fattura è stata pagata", dice Fronzi. "Siamo sommerse dai debiti con i fornitori e anche con i nostri dipendenti, molti di loro hanno perso la casa e l'attività. Abbiamo anche fatto un esposto in prefettura ma non abbiamo ricevuto risposte". A nome di tutta la sua famiglia e dei dipendenti del ristorante, Silvia Fronzi esprime la sua rabbia e incredulità. 

"Siamo abbandonati - continua - lo Stato dice che vuole aiutare le nostre zone ma così ci sta buttando in mezzo alla strada. Che cosa dobbiamo fare?  Richiedere l'ennesimo prestito? (...) Perché lo Stato non riesce a sfruttare i soldi in modo utile ed efficace? Questo terremoto è stato gestito male fin dall'inizio e speriamo che la tendenza si inverta, altrimenti siamo spacciati"

Fonte: Il Resto del Carlino →
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