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Giovedì, 25 Aprile 2024

"Impreparati a governare", l'Economist affonda i 5 Stelle

"Un partito che ha davanti un chiaro sentiero verso la vittoria ma nozioni ambigue su cosa fare se vince". Così il settimanale britannico The Economist analizza, la "questione" Cinque Stelle

"Un partito che ha davanti un chiaro sentiero verso la vittoria ma nozioni ambigue su cosa fare se vince". Così il settimanale britannico The Economist analizza, la "questione" Cinque Stelle con un attenzione particolare sulla vittoria di Chiara Appendino a Torino. L'Economist cita Marco Ricolfi, docente di diritto industriale all'Università del capoluogo piemontese, secondo il quale all'interno del movimento "le spinte delle ali di sinistra e di destra sono in tensione ma l'ala sinistra è predominante".

Il servizio si sofferma sulle contraddizioni politiche nel M5S in materia di immigrazione e ambiente: in particolare, il sostegno ai No Tav e l'annuncio della sindaca Appendino di voler promuovere una cultura vegana sono politiche che potrebbero "non piacere ai votanti di destra" che sostengono la creatura di Beppe Grillo come voto di protesta. "Quel che è peggio - è il netto giudizio di Economist - è che gli sforzi del movimento per sollecitare il contributo dei cittadini, hanno reso la sua piattaforma un guazzabuglio di ingenuità, cinismo e ambiguità. La sua politica estera è soffusa di antiamericanismo. Uno dei suoi membri di primo piano vuole coinvolgere i governi latinoamericani di sinistra nei colloqui di pace in Medio Oriente. Un altro è tornato dalla Russia e ha dichiarato che Vladimir Putin dovrebbe essere considerato un alleato e che le sanzioni dovrebbero essere abbandonate, perché ciolpiscono le esportazioni italiane dell'agroalimentare e del settore del mobile".

"In economia - sottolinea ancora il settimanale britannico - la principale proposta del M5S è un referendum sull'euro. Potrebbe essere incostituzionale, ed in ogni caso il M5S non dichiara se vuole l'uscita dell'Italia dalla moneta unica, o meno". "Che siano coerenti o no, queste politiche - osserva Economist - sono popolari. Una media dei recenti sondaggi colloca il movimento a meno di un punto percentuale alle spalle del Pd. In un ballottaggio fra i due, secondo i sondaggi, M5S vincerebbe. L'Italia potrebbe finire per garantire più potere al suo governo (con la riforma costituzionale, ndr) solo per eleggere un partito che non ha alcuna idea di come usarlo".

Fonte: The Economist →
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