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Venerdì, 29 Marzo 2024

L'Inps sbaglia e le versa un sussidio mai richiesto: "Ora tocca a me pagare per quell'errore"

L'odissea di Valentina. Dall'Ente le hanno fatto sapere che è impossibile correggere l'errore prima che vengano effettuati i controlli di routine

L'Inps sbaglia e al contribuente tocca pagare l'errore burocratico. Da oltre un anno Valentina Cervi, 33enne reggiana residente a Carpi, si ritrova suo malgrado protagonista di una situazione kafkiana, in lotta contro la mastodontica burocrazia italiana, come racconta lei stessa al Resto del Carlino

Dall'estate 2017 l'Inps ha iniziato a versarle un assegno mensile di disoccupazione pari a 850 euro, senza che Cervi ne avesse mai fatto richiesta, visto che la donna aveva già un lavoro fisso. Segnalato immediatamente l'errore all'ente, Cervi si è vista rispondere che sì, c'era stato uno sbaglio ma non era possibile interrompere l'erogazione perché bisognava aspettare i controlli annuali di routine. Dopo aver denunciato la vicenda al giornale, Cervi è stata contattata dall'Inps, con una proposta che l'ha fatta piombare "nell'incubo". 

Cosa ha scoperto?
«La soluzione proposta dall’ente per restituire a rate i soldi versati ma - sottolineo - mai richiesti, mi porta a dover fare due cud. Mi cresce il reddito, perdo il bonus Renzi e vedrò decurtati del 30% gli assegni familiari per mia figlia. Devo infine pagare ben 2mila 200 euro di tasse. Come se non bastasse, non riesco a scaricare le ingenti spese mediche»

Cervi - una figlia piccola e un'altra in arrivo, con un lavoro da impiegata - si è rivolta quindi a un avvocato del settore: "Non posso continuare a pagare le conseguenze di un errore che non ho commesso io". 
 

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