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Giovedì, 28 Marzo 2024

Usa, l'inquinamento è una questione di razza: "I bianchi respirano aria più pulita"

Le mappe pubblicate sulla rivista scientifica Plos One rivelano come in media i bianchi con un reddito più basso siano esposti ad aria meno inquinata rispetto anche a chi, tra afroamericani, asiatici o ispanici, è benestante

In America la segregazione razziale passa anche dall'aria.

Uno studio della University of Minnesota dimostra come i bianchi respirino meno particelle inquinanti rispetto ad afroamericani, ispanici e asiatici. E non è solo una questione di reddito. La cosiddetta "ingiustizia ambientale" guarda davvero più al colore della pelle che dentro al portafoglio. Questo perché, dalle maggiori metropoli alle aree rurali, la storia ha portato le minoranze a vivere più vicino a discariche, depositi di rifiuti tossici, zone industriali, autostrade e sopraelevate.

Le mappe pubblicate sulla rivista scientifica Plos One rivelano come in media i bianchi con un reddito più basso siano esposti ad aria meno inquinata rispetto anche a chi, tra afroamericani, asiatici o ispanici, è benestante. Nel complesso, rileva lo studio, i non bianchi vivono in aree in cui i livelli di inquinamento sono più alti del 38%: proprio a causa di questa disparità, hanno concluso gli scienziati, tra le minoranze muoiono ogni anno almeno 7.000 persone.

Ad alimentare il senso di ingiustizia c'è anche uno studio condotto dalla Yale University nel 2012: rivela come sebbene i "componenti potenzialmente pericolosi come vanadio, nitrato e zinco" si concentrino per lo più in aree "con un'alta percentuale di persone di colore", le minoranze sono quelle che contribuiscono meno a generare inquinamento.

Fonte: Plos One →
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