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Giovedì, 25 Aprile 2024

Si chiama Isis, Nutella le nega l'etichetta personalizzata

La madre della bambina, Heather Taylor, 43 anni, si è detta "sconvolta" da quanto accaduto: "Sono arrivata al punto in cui temo a pronunciare il suo nome a voce alta"

Mettiamola così: chiamarsi Isis, di questi tempi, non è il massimo della vita. Dopo il caso della ragazza di San Francisco che si è vista bloccare il proprio account Facebook per via del suo nome ("mi hanno preso per una terrorista"), una vicenda analoga arriva dall’Australia e coinvolge un’azienda italiana, anzi l’azienda italiana per eccellenza: la Ferrero. 

Come racconta il Sydney Morning Herald, una bimba di cinque anni è stata infatti discriminata dall'azienda per via del suo nome: Isis, come i tagliagole del Califfato.  

Niente di irreparabile, chiaro. Tutto nasce da un’iniziativa di Nutella che permette ai consumatori di personalizzare il barattolo con il proprio nome. Non alla piccola Isis, però, la cui zia si è sentita rispondere che no, con quel nome di questi tempi non potevano proprio accontentarla.  Il marchio ha infatti un elenco di nomi "accettabili", tra cui evidentemente - e per ovvie ragioni - non figura Isis. 

La madre della bambina, Heather Taylor, 43 anni, si è detta "sconvolta" da quanto accaduto. Ha chiamato la figlia Isis in onore di Iside (o Isis, appunto) dal nome della dea egizia della maternità e della fertilità. "Questa pubblicità negativa di un nome meraviglioso deve finire - ha commentato la madre al quotidiano australiano -. Mia figlia di cinque anni viene discriminata senza un motivo. Sono arrivata al punto in cui temo a pronunciare il suo nome a voce alta".

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Fonte: The Sidney Morning Herald →
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