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Venerdì, 29 Marzo 2024

Paradisi italiani all'asta: l'isola di Budelli venduta per 2,9 milioni a un neozelandese

L'isola e' stata venduta con incanto dal tribunale di Tempio Pausania, dopo il fallimento della società immobiliare svizzera che ne deteneva la proprietà

Con meno di 3 milioni euro il neozelandese Michael Harte si è aggiudicato all'asta l'isola di Budelli, una delle perle dell'arcipelago di La Maddalena, nota in tutto il mondo per la sua celebre spiaggia rosa.

L'isola e' stata venduta con incanto dal tribunale di Tempio Pausania, dopo il fallimento della societa' immobiliare svizzera che ne deteneva la proprieta'.

Parla l'avvocato del compratore, Carlo Ugo Mastellone: Harte, racconta, e' una sorta di mecenate del'ambiente, impegnato in diversi progetti di conservazione dell'ecosistema marino e terrestre e sarebbe intenzionato a presentare un piano di tutela per Budelli agli enti competenti, Comune e Parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena.

Oggi sull'isola, in base al regolamento del parco, si puo' sbarcare solo sotto sorveglianza. Il presidente dell'ente parco, Giuseppe Bonanno, ha comunicato che saranno messe in atto tutte le iniziative per tutelare l'isola di Budelli.

Sardegna, paradiso terrestre in svendita: l'atollo costa "solo" tre milioni di euro

"Lo Stato o la Regione Sardegna avrebbero dovuto togliere dal mercato l'isola di Budelli (La Maddalena), appena comprata per quasi tre milioni di euro da un imprenditore neozelandese, "non partecipando all'asta ma disponendo l'esproprio per il pieno utilizzo dell'area come riserva naturale di interesse pubblico". Lo afferma il deputato Mauro Pili (gruppo Misto-Unidos). "L'idea che si possa vendere con un'agenzia immobiliare un pezzo pregiato di Sardegna e' di per se' un affronto che va respinto con atti pubblici chiari e decisi. L'esproprio e' una strada obbligata urgente e ineludibile, considerata l'esigenza di sottrarre quell'area proprio a qualsiasi tipo di speculazione. Il valore immobiliare e' zero. E zero la Regione deve pagare".

"La Regione doveva divenire autorita' espropriante approvando a tale fine un progetto di pubblica utilita', in funzione della previsione pianificatoria stabilita' dalla stessa Regione in quell'area", prosegue Pili. "Venga immediatamente apposto il vincolo preordinato all'esproprio e non si perda altro tempo. Il decreto di esproprio puo' essere emanato proprio perche' la destinazione dei quell'area a parco naturale e' disciplinata da reiterati strumenti di pianificazione urbanistica e in atti di natura ed efficacia equivalente". Il parlamentare ex Pdl ricorda che il vincolo preordinato all'esproprio ha durata di cinque anni e che entro questo termine "puo' essere emanato il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilita' della funzione naturalistica e pubblica dell'area; se non e' tempestivamente dichiarata la pubblica utilita' del progetto naturalistico, il vincolo preordinato all'esproprio decade".

Fonte: La Nuova Sardegna →
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