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Venerdì, 29 Marzo 2024

Gas misteriosi sull'isola di Vulcano: "Sono pericolosi, niente bagni"

La Protezione Civile ha lanciato l'allarme: "Troppa anidride carbonica nell'aria". Lo scorso aprile un bambino di nove anni si era sentito male

VULCANO - "Un gas inodore ed eventualmente letale" si sprigionerebbe dalle acque intorno all’isola di Vulcano, nelle Eolie, mettendo a rischio i bagnanti. Come scrive Repubblica, la Protezione Civile ha invitato il Comune di Lipari, la Regione Sicilia, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la Guardia costiera, la Capitaneria di porto e la Prefettura a valutare l'ipotesi di vietare la balneazione. L’allarme è nato dopo che un bambino francese di nove anni si è sentito male lo scorso aprile, perdendo i sensi all'improvviso mentre giocava sulla spiaggia delle acque calde. Il piccolo non era nella vasca dei fanghi e quel giorno non c’era vento: quello che lo ha avvelenato è stata una “elevatissima concentrazione nell’aria di anidride carbonica”, ha spiegato Repubblica.

La Protezione Civile ha parlato di “situazione di possibile pericolosità connessa con emissioni gassose in mare”, chiedendo l’opportunità di interdire l'accesso all'area e di vietare la balneazione nella spiaggia delle ‘acque calde’. 

Una ipotesi shock per un'isola che sul turismo termale, con decine e decine di migliaia di presenze per nove mesi l'anno, basa buona parte della sua economia. E che con quel vulcano attivo (anche se l'ultima eruzione risale al 1890) e innocuo convive felicemente da sempre. Per il Dipartimento di Protezione civile però, "sussistono condizioni di pericolosità per la pubblica incolumità nel tratto di mare dell'isola di Vulcano denominato 'acque calde', antistante la cosiddetta 'vasca dei fanghi', dove sono presenti numerosi punti di emissione di gas e dove, soprattutto in assenza di vento, possono prodursi, senza nessun preavviso, elevate concentrazioni di gas inodore ed eventualmente letale"

Sulla vicenda è intervenuto anche l’Istituto nazionale di geofisica, che monitora costantemente l'ordinaria attività del vulcano che alimenta la vasca dei fanghi proprio con l'emissione dei vapori sulfurei:

“In condizioni particolari di calma di vento che non consente la dispersione dell'anidride carbonica- è stato il responso consegnato dieci giorni fa dai tecnici dell'Ingv - questo tipo di emissioni possono diventare pericolose per la possibilità di locali accumuli che determinano alte concentrazioni in atmosfera". E proprio ad altezza di naso di bagnanti perché - spiegano ancora - "l'anidride carbonica, attraversando l'acqua di mare prima di giungere in superficie, si raffredda aumentando la propria densità e tende a stazionare sulla superficie dell'acqua all'altezza di respirazione di eventuali bagnanti".

Fonte: La Repubblica →
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