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Sabato, 20 Aprile 2024

Nizza, così i genitori del killer hanno provato a "evitare" la strage

Quando aveva 16 anni lo mandarono via di casa. A 19 lo trascinarono da uno psichiatra dove gli fu riscontrato un inizio di psicosi: "Non viveva in un mondo reale"

Erano talmente spaventati dalla sua violenza che, quando aveva 16 anni, lo mandarono via di casa. Poi, il lento tentativo di riavvicinarsi. Tutto inutile. Così, da quando ne aveva 19, lo hanno trascinato da uno psichiatra che gli prescrisse un antipsicotico , un tranquillante e un antidepressivo .

E' il medico di Mohamed Bouhlel a raccontare come i genitori dello stragista di Nizza "le abbiamo provate tutte per salvare il figlio" e, di riflesso, le decine di persone che quel maledetto 14 luglio erano sulla Promenade des Angles. In un'intervista al New York Times, il dottor Hamouda Chemceddine ha ripreso il quaderno con gli appunti scritti durante la visita all'allora giovane paziente. Era l'agosto del 2004. 

Bouhlel non viveva in un mondo reale. Soffriva di alterazioni della realtà e di disturbi comportamentali.

Dopo la prescrizione dei farmaci, però, Bouhlel non si è più presentato alle successive visite. "Aveva un inizio di psicosi" ha precistato il dottore al giornale americano in un'intervista che si è tenuta nei giorni scorsi a Sousse, in Tunisia, città natale del killer.  Secondo il medico non è un caso che, in Francia, Bouhlel abbia poi creato una pagina Facebook con un alter ego. 

Fonte: New York Times →
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