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Sabato, 20 Aprile 2024

Ucciso il fratellastro di Kim Jong-Un: "È stato avvelenato in aeroporto"

Il 45enne Kim Jong-Nam, un tempo considerato un potenziale erede di Kim Jong-Il, è stato avvelenato da due agenti donne, non identificate, all'aeroporto di Kuala Lumpur

Il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-Un è stato assassinato in Malaysia. Lo ha rivelato oggi per prima la Yonhap, l'agenzia di stampa sudcoreana.

AVVELENATO KIM JONG NAM - Il 45enne Kim Jong-Nam è stato ucciso da due agenti donne, non identificate, che hanno utilizzato aghi avvelenati all'aeroporto di Kuala Lumpur: questo è quanto ha sostenuto l'emittente sudcoreana TV Chosun. L'emittente, che cita diverse fonti governative, ha aggiunto che le due donne hanno preso un taxi e sono fuggite subito dopo aver portato a termine la missione. 

LA PRIMA VERSIONE UFFICIALE - In Malaysia, il capo della polizia responsabile dell'Aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, il vice commissario Abdul Aziz Ali, ha dichiarato che un uomo sulla quarantina si è sentito male ieri in aeroporto. Le autorità dello scalo lo hanno trasferito d'urgenza in ospedale, ma l'uomo è deceduto durante il tragitto. "Non abbiamo altri dettagli su questo cittadino coreano, del quale ignoriamo l'identità", ha detto Abdul.

EREDE CADUTO IN DISGRAZIA - Kim Jong-Nam era un tempo considerato un potenziale erede di Kim Jong-Il, ma cadde in disgrazia presso il padre dopo un maldestro tentativo - nel 2001 - di entrare in Giappone con un falso passaporto e visitare Disneyland. Da allora viveva in pratica in esilio virtuale, soprattutto nel territorio cinese di Macao. Kim Jong-Un è diventato il leader nordcoreano nel dicembre 2011, alla morte del padre. Kim Jong-Nam, conosciuto come un sostenitore delle riforme in Corea del Nord, dichiarò una volta a un quotidiano giapponese di essere contrario al trasferimento dinastico del potere nel Paese.

GLI SCENARI - Se confermato, il caso di Kim rappresenterebbe la morte di maggior profilo sotto il regime di Kim Jong-Un dall'esecuzione di suo zio, Jang Song-Thaek, nel dicembre 2013. Inizialmente - alimentata dalla stampa di regime - si era sparsa la voce che l'uomo era stato gettato in una gabbia e sbranato vivo da un branco di 120 cani affamati. Una versione successivamente giudicata non credibile.

Fonte: Channel News Asia →
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