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Martedì, 16 Aprile 2024

In fila al pronto soccorso, si china e spunta una pistola. In casa aveva un arsenale

Un agente ha notato l'arma e ha avvisato i colleghi

"Quando si hanno tanti nemici è necessario andare in giro armati". Così si è giustificato agli agenti che lo hanno fermato e identificato Mauro Bascià, 48enne di Lizzanello, trovato in possesso di una serie di armi tra cui una pistola, costruita artigianalmente e col colpo in canna, perfettamente funzionante.

L’uomo, con un trascorso noto alle forze dell'ordine, è stato tratto in arresto per porto e fabbricazione di armi e per detenzione di oggetti atti a offendere. Tutto è nato casualmente: mentre era in attesa presso il pronto soccorso del Vito Fazzi - dove si era recato per un problema di lieve entità (infatti gli era stato assegnato un codice verde) -, un altro paziente si è insospettito osservando una protuberanza dietro la schiena, intuendo che quel soggetto potesse essere armato. Così ha allertato la guardia giurata che presidia il pronto soccorso la quale a sua volta ha chiamato in causa l’agente di polizia in servizio al posto fisso dell’ospedale. L’operatore dipendente dalla questura, per evitare conseguenze in una sala d’attesa non certo deserta, ha invitato il 48enne a seguirlo in ufficio accampando la necessità di dover procedere a identificazione.  

In effetti l’agente ha constatato subito che l’uomo aveva con sé una pistola, la cui canna si intravedeva sotto la camicia: si trattava di un’arma scacciacani, modello Beretta di piccolo calibro, custodita nella tasca anteriore di un pantalone mimetico, tappata con una gomma colorata di rosso affinché apparisse un giocattolo. Dalla perquisizione personale dalla quale sono emerse molte altre sorprese, la principale delle quali la pistola di sua fabbricazione, oltre ad alcuni cacciavite, dieci proiettili privi di ogiva e un mollettone con coltelli estraibili.

Di fronte a questa situazione l’agente del posto, insieme al quale era comunque presente la guardia giurata, fisso ha chiesto l’intervento dei colleghi della sezione volanti. In breve è stata effettuata anche una perquisizione nel veicolo con il quale l’uomo si era recato al “Vito Fazzi” : vi erano tre boccette di metadone, un bastone telescopico ricavato da un trolley e una giacca con lo stemma da guardia venatoria. A casa, per finire, Bascià aveva una carabina ad aria compressa, detenuta illegalmente e altre due pistole giocattolo sulle quali però aveva fatto delle modifiche: del resto in un piccolo deposito aveva un'ampia attrezzatura a disposizione.

Fonte: LeccePrima →
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