Lecco, il cavalcavia crollato era stato "dimenticato"
Il cavalcavia era un ponte di "seconda categoria" per carichi civili e non per mezzi pesanti. Per anni Anas e Provincia si sono rimpallati la competenza, fino a lasciarlo fuori dall'indagine condotta nel 2014 sui limiti di portata della Superstrada 36
LECCO - Una competenza rimpallata e mai presa da nessuno, fino al 28 ottobre, giorno del crollo del cavalcavia di Annone Brianza. La tragedia che è costata la vita a Claudio Bertini, 68enne civatese, è figlia (anche) di una vera e propria dimenticanza.
Quell'opera era già datata negli anni Sessanta, nata come ponte di "seconda categoria" per carichi civili e non per mezzi pesanti. Per anni Anas e Provincia si sono rimpallati la competenza, fino a lasciarlo fuori dall'indagine condotta nel 2014 sui limiti di portata della Superstrada 36.
La ricostruzione, effettuata da "Il Corriere della Sera" aggiunge quindi un altro tassello alla questione. Tre sono gli indagati, tutti con l’ipotesi di omicidio e disastro colposo: Angelo Valsecchi, dirigente del settore viabilità e il suo vice, Andrea Sesana, responsabile del servizio concessioni e reti stradali; entrambi ingegneri della Provincia, hanno ricevuto l'avviso di garanzia con Giovanni Salvatore, capo del centro manutenzioni Anas