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Venerdì, 29 Marzo 2024

Leva obbligatoria, in Italia i Comuni continuano a schedare tutti i giovani: "Burocrazia folle"

L'ufficio leva esiste ancora per legge ovunque in Italia. È un paradosso della burocrazia. I nomi dei giovani vengono tutt'oggi inseriti in un programma informatico che viene fornito dall'Esercito

La leva obbligatoria è stata abolita ormai più di dieci anni fa, ma tutti i Comuni continuano a schedare i coscritti virtuali.

Proprio così: la legge del 2004 ha eliminato la naja, non gli adempimenti. Quindi in ogni Municipio continua a esistere un Ufficio leva che spulcia nomi, date di nascita e indirizzi, e li inserisce in un programma informatico che viene fornito dall'Esercito e scheda centinaia di migliaia di ragazzi che in una caserma non entreranno mai.

L'impiegato di un capoluogo veneto dice: "Impiego un quinto del mio tempo di lavoro a fare gli elenchi".

A Vicenza ad esempio l’ufficio leva è sempre lì, al primo piano di palazzo uffici. Una stanzetta con vista su piazza Biade dove una dipendente del Comune lavora con gli stessi orari di sempre, da 12 anni a questa parte, come se la chiamata alle armi non fosse mai stata congelata, scrive il Giornale di Vicenza.

un paradosso di questa Repubblica "burocratica" - commenta l'assessore alla semplificazione e innovazione, Filippo Zanetti -, se si considera poi che tutto grava sulle spalle del Comune, cui spetta pagare le spese per tenere aperto questo ufficio. Qui come in tutta Italia".

"Paradossale, dispendiosa, ma soprattutto inutile, l'inarrestabile macchina da guerra continua a tenere una contabilità di soldati fantasmi".

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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