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Giovedì, 28 Marzo 2024

Viene licenziato mentre è in malattia: l'azienda perde la causa

Il dipendente, che aveva regolarmente fatto pervenire in azienda il certificato di ricovero ospedaliero tramite fax inviato da un familiare, aveva perso il posto: è stato ora reintegrato

Era stato licenziato nonostante fosse assente dal lavoro per gravi problemi di salute. Per questo motivo il giudice del Tribunale di Treviso ha riconosciuto come illegittimo il licenziamento messo in atto da Contarina nel luglio del 2016 nei confronti di un lavoratore che era stato ricoverato in ospedale per gravi motivi di salute durante un periodo di vacanza nel suo Paese d’origine.
Il dipendente, che aveva regolarmente fatto pervenire in azienda il certificato di ricovero ospedaliero tramite fax inviato da un familiare, era stato licenziato. L’azienda ha sostenuto in un primo momento di non aver ricevuto alcuna comunicazione e, successivamente, che la procedura della comunicazione non fosse corretta.

Come riportato anche da TrevisoToday, la Fit Cisl ha impugnato il licenziamento con l’assistenza dell’avvocato Alessio Veggiari e, dopo due anni di grandi difficoltà per il lavoratore, la settimana scorsa è arrivata la sentenza del giudice che condanna Contarina al reintegro, al risarcimento del danno subito e delle spese legali. “Situazioni come questa - spiega il Segretario amministrativo regionale della Fit Cisl Veneto Maurizio Fonti - sono deprecabili, perché non si può licenziare un lavoratore con questa facilità, senza tenere conto delle conseguenze negative che si abbattono su una famiglia che si ritrova improvvisamente senza reddito. Più volte abbiamo sensibilizzato l’azienda su questo argomento. Auspichiamo d’ora in avanti una maggiore cautela prima di procedere con un licenziamento”.

Intanto, nei giorni scorsi, dopo un incontro in Prefettura, è stato sottoscritto in azienda un importante accordo di secondo livello con i sindacati Fit Cisl, Fp Cgil, Fiadel e Rsu, scongiurando così lo sciopero, proprio in tema di relazioni industriali e, nello specifico, sulle procedure relative ai casi di malattie prolungate e inidoneità. L’accordo prevede un maggiore coinvolgimento del sindacato e una miglior tutela per chi si trova in difficoltà per problemi di salute. Ad esempio, in caso dell’approssimarsi del periodo di comporto, l’azienda deve comunicare la situazione al lavoratore un mese prima del superamento, evitando il licenziamento automatico, e in caso di inidoneità, prima di assumere qualsiasi decisione, l’azienda avvierà un confronto con le organizzazioni sindacali.

Fonte: TrevisoToday →
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