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Giovedì, 28 Marzo 2024

Dell'Utri, intervista dal carcere: "Vedo avvicinarsi la mia fine ..."

Il fondatore di Forza Italia, dal carcere di Rebibbia dove sta scontando una pena di 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, si confessa al Corriere della Sera

ROMA - "La mia esperienza politica è stata un disastro". E "vedo avvicinarsi la fine...". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera Marcello Dell'Utri, ex senatore e fondatore di Forza Italia, che sta scontando nel carcere di Rebibbia 7 anni di pena per concorso esterno in associazione mafiosa. "Io non mi sento un condannato detenuto, bensì un prigioniero che ha perso una guerra ancora in corso, e finché non finisce devo stare qui. Solo dopo mi libereranno", afferma Dell'Utri. Una guerra contro chi? "Contro Silvio Berlusconi, e contro di me per interposta persona. Io per adesso studio la storia, ma forse arriverà un giorno in cui la scriverò anch'io. Ho già qualche idea".

I RAPPORTI CON BERLUSCONI - Sente ancora Berlusconi per posta? "No, ogni tanto gli mando gli auguri, e lui mi ha mandato i saluti attraverso l'amico Confalonieri e altri che sono venuti a trovarmi. Ho ricevuto le visita di Brunetta, Romani, Toti, Palmizio, Prestigiacomo, Bernini, Gasparri, Santanché e molti altri". Quanto a Denis Verdini, coimputato con Dell'Utri nel processo sulla P3, "per motivi di opportunità non sì è fatto vedere, ma mi ha mandato i saluti. Questa storia del suo tradimento di Berlusconi non mi convince, conosco la sua devozione e l'affetto che ha per Silvio". Rinnega Forza Italia? "No, quella fu un'iniziativa giusta, ma bisognava continuare a selezionare la classe dirigente del cosiddetto 'partito azienda'. Nel 1996 mi sono candidato per difendermi nei processi, come ho sempre ammesso, e ho sbagliato. Lo status di parlamentare mi ha evitato la carcerazione preventiva e ha allungato i processi, ma avrei fatto meglio a farmi arrestare prima e scontare subito la condanna, quando avevo cinquant'anni; oggi sarei libero, un uomo saggio con un bagaglio di esperienza in più. Invece mi trovo qui dentro a 75 anni, vedo avvicinarsi il finale di partita e sinceramente mi dispiace parraslo qui dentro anziché con la mia famiglia, i miei nipotei e miei più cari amici".

I CAPIMAFIA E FORZA ITALIA - Non è che ha sbagliato a frequentare certi capimafia per mediare i rapporti con Berlusconi, come ha stabilito la sentenza di condanna? "Io non ho fatto niente di tutto questo", risponde Dell'Utri. "Ho conosciuto solo Vittorio Mangano e Gaetano Cinà, senza sapere che fossero mafiosi, se poi è vero che erano mafiosi. E partecipati alla festa di matrimonio di quel Jimmy Fauci, altra persona di cui non conoscevo le attività criminali, in cui arrivai che erano già alla torta". "Ai politici i problemi delle galere non interessano, e io stesso in Parlamento non me ne sono occupato", afferma Dell'Utri. "Sono dovuto arrivare qui per capire". 

Fonte: Corriere.it →
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