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Giovedì, 28 Marzo 2024

"Mamma e figlia molestate in stazione", leghista punta la pistola contro un immigrato

Massimiliano Codoro, ex candidato con Salvini alla Camera, ha raccontato di aver voluto "difendere" la compagna e la figlia di lei che gli avevano raccontato di essere state oggetto di molestie da parte di un immigrato

Ha detto di aver voluto difendere la compagna e la figlia vittime, infastidite e molestate da un uomo, e per questo Massimiliano Codoro - imprenditore milanese di 51 anni e candidato alla Camera per la Lega alle ultime elezioni politiche - avrebbe affrontato e minacciato con una pistola un immigrato nella stazione Centrale di Milano. 

A raccontare il fatto è Gianni Santucci, sul Corriere della Sera: 

La vicenda è stata presa in carico dagli investigatori della Polfer della Centrale ed è a loro che Codoro ha spiegato che era andato in stazione per aspettare la compagna e la figlia. All’arrivo, le avrebbe trovate in lacrime, sotto choc, molto preoccupate perché, a quanto hanno raccontato, poco prima sarebbero state infastidite e molestate da un uomo, del quale hanno dato anche qualche descrizione, che avrebbe palpeggiato la ragazzina.

Raccolto lo sfogo delle due, Codoro ha raccontato di essere andato su tutte le furie e per questo sarebbe andato personalmente a cercare il molestatore. Così ha affrontato un immigrato, anche se non è chiaro se si trattasse del presunto colpevole, e gli avrebbe puntato contro una pistola. 

Spiega ancora il Corriere: 

Stando ai primi accertamenti, sembra assolutamente da escludere che l’uomo abbia avuto un qualsiasi motivo legittimo per estrarre la pistola in strada, tra l’altro di fronte a molte persone. Il gesto per qualche minuto ha creato una situazione di allarme, come accade per tutte le segnalazioni al 112 che riguardano armi e, in particolare, in una zona sensibile come la stazione Centrale di Milano.
Le indagini della Polfer proseguono e la posizione di Codoro è ora al vaglio degli investigatori, così come è al vaglio il futuro del suo porto d'armi. 

Aggiornamento: la sentenza della Corte di Appello di Milano ha dichiarato la non punibilità di Massimiliano Codoro per "particolare tenuità del fatto".

Fonte: Corriere della Sera →
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