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Venerdì, 29 Marzo 2024

"Ecco perché le donne non muoiono più dopo gli uomini"

"Le donne hanno fatto un altro passo avanti sulla strada della parità. Prima morivano 7 anni dopo gli uomini, adesso questo scarto si è dimezzato: 3,8. Ben gli sta" scrive sul Fatto Massimo Fini. Poi aggiunge: "Hanno voluto entrare nel mondo del lavoro maschile e ne hanno assunto tutto lo stress, fumano, bevono, si fanno di coca"

Polemiche a non finire per un articolo di Massimo Fini, giornalista e scrittore, sul Fatto Quotidiano. "Le donne hanno fatto un altro passo avanti sulla strada della parità. Prima morivano 7 anni dopo gli uomini, adesso questo scarto si è dimezzato: 3,8. Ben gli sta" scrive Fini. Poi aggiunge: "Hanno voluto entrare nel mondo del lavoro maschile e ne hanno assunto tutto lo stress, fumano, bevono, si fanno di coca".

La verve polemica è una caratteristica di Fini, che ci va giù pesante: "Nella competitività sul lavoro – altra fucina di nevrosi – non hanno rivali. O, per essere più precisi, li hanno: sono le loro colleghe, soprattutto le brutte. Per non retrocedere allo status di “brutte” sono costrette ad acrobazie faticosissime. Già la manutenzione del corpo di una donna impegna un paio di ore al giorno, fra maquillage, capelli, depilazioni, abluzioni accuratissime. Adesso si sono aggiunte palestra, acquagym, jogging (pratica particolarmente insensata: nessuno ha mai pensato seriamente che le gambe delle donne siano fatte per camminare tantomeno per correre)".

"Mentre le donne oggi marciano su tacco 12,  l'uomo si femminilizza" aggiunge.

Immediata la replica di Silvia Truzzi, sempre sul Fatto: "Massimo Fini periodicamente attacca le donne (...) L’autonomia economica ha concesso al “secondo sesso” di non dover dipendere dal primo (padri, mariti, amanti). Con il conseguente effetto collaterale di scegliere come, dove e con chi stanno bene".

"Fini ci accusa di fare un doppio lavoro. Quello in ufficio e quello a casa. Forse se mariti e fidanzati dessero una mano autentica a casa – invece di spaventarsi perché lei ha un buon lavoro e farle pagare ogni ritardo con frasi colpevolizzanti, tipo “Noi hai ancora cucinato la cena?” – tutto sarebbe più facile"[...] "Al di là di anacronistiche incazzature di genere e cliché scontati, si potrebbe semplicemente venirsi un po’ incontro. E magari chissà, perfino recuperare un po’ di incanto (magari funziona anche per i sagaci polemisti)".

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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