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Giovedì, 25 Aprile 2024

Le meduse? Non pungono né mordono ma attenzione al "contatto": ecco cosa fare

Cosa da fare in caso di contatto con una medusa? Cosa si sente? Come medicare la pelle irritata da una medusa? I consigli dei medici e tutti gli errori da evitare

Cosa fare se si viene "punti" da una medusa? D'estate al mare può succedere di entrare in contatto con i tentacoli urticanti delle meduse, ma l'importante è seguire alcune piccole regole.

Gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma spiegano cosa fare in caso di contatto con questi affascinanti animali marini, ricordando come le meduse siano composte per lo più di acqua ma sono proprio i tentacoli le zone capaci di irritare la nostra pelle.

La medusa non punge, né morde

Come spiegano i medici la medusa non punge, né morde. I suoi tentacoli emettono una sostanza urticante per la pelle, che causa irritazioni cutanee dolorose, gonfiore e arrossamento. Per avere questa reazione cutanea, non è necessario essere sfiorati dalla medusa: basta solo entrare in contatto con il liquido urticante che libera attraverso i suoi filamenti.

Il contatto con il veleno della medusa

Cosa si sente al contatto con la medusa? Al primo contatto si percepisce un forte bruciore e dolore sulla pelle che si irrita, diventa rossa, e compaiono piccoli rigonfiamenti della cute. La sensazione di bruciore comincia ad attenuarsi dopo 10-20 minuti per lasciare spazio ad un intenso prurito che può diventare insopportabile se viene colpita un'area più estesa del 50% del corpo.

Cosa fare in caso di contatto con una medusa

La prima cosa da fare in caso di contatto con una medusa è stare tranquilli, uscire dall'acqua e verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle. Nel caso è necessario eliminarle delicatamente con le mani.

Può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata.

Come si cura il bruciore della medusa

La medicazione corretta di una "puntura" di medusa consiste nell'applicazione di gel astringente al cloruro d'alluminio che ha un'immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora diffusa in Italia l'abitudine di portare con sé questo gel, che è utile anche per le punture di zanzara. In mancanza di questa pomata, si può usare una crema al cortisone anche se ha un effetto più ritardato (entrano in azione dopo 20-30 minuti dall'applicazione), cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spenta naturalmente.

Cosa non fare se si è punti da una medusa

Attenzione agli errori in caso di contatto con una medusa. I medici consigliano di evitare di grattarsi o di strofinare la sabbia sulla parte dolorante. E non usare medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone che peggiorerebbero la situazione.

Ci si deve preoccupare solo se la reazione cutanea si diffonde e compaiono difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento. In tal caso bene chiamare il 118 per riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di pronto soccorso.

Meduse, un ultimo consiglio

L'area di pelle colpita dalle meduse rimane sensibile alla luce solare e tende a scurirsi rapidamente. Per evitare che la pelle si macchi, è bene evitare pomate antistaminiche e occorre tenere coperta, o ben protetta da uno schermo solare, l'area colpita, fino a quando la razione infiammatoria non scompare (non più di due settimane).

Fonte: Ospedale Bambino Gesù →
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