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Giovedì, 18 Aprile 2024

Meriam: "Ho partorito in catene e mia figlia non potrà camminare"

Parla Meriam Ibrahim, la cristiana condannata a morte per apostasia in Sudan. La sentenza è stata annullata nei giorni scorsi ma mentre era prigioniera ha partorito in catene e sua figlia adesso rischia la disabilità

Ha paura per il futuro di sua figlia, nata il 27 maggio mentre era ancora prigioniera. Meriam Ibrahim racconta la sua esperienza dopo che la sentenza che la condannava per apostasia è stata annulata. Adesso si trova nell'ambasciata statunitense in Sudan ma le conseguenze della prigionia sembrano indelebili.

La donna, 27 anni, ha dato alla luce Maya mentre era ancora in carcere: "Non avevo le manette ma le mie gambe erano incatenate e non potevo aprirle. Non so se da grande potrà camminare" racconta alla Cnn.


Dopo il nuovo rilascio, giovedì, la donna è stata trasferita insieme al marito e ai due figli presso l’ambasciata di Washington a Khartoum. L’uomo, Daniel Wani, ha anche cittadinanza americana oltre che sudanese ed è originario del Sud Sudan. Per sposarlo Meriam si era convertita dall'Islam al cristianesimo e per questo ha rischiato la vita.

Fonte: Cnn →
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