L'inferno dei migranti nei lager libici: "Salvateci"
Il video, pubblicato su Facebook una settimana fa, fa tornare di stretta attualità le condizioni dei centri di detenzione dei migranti in Libia: l'articolo di Repubblica
Sono immagini che sembrano arrivare direttamente "dall'inferno". Sono le prigioni libiche in cui sono detenuti migranti provenienti dal Marocco. Il video, pubblicato su Facebook una settimana fa, fa tornare di stretta attualità le condizioni dei centri di detenzione dei migranti in Libia, dove neanche l'Onu entra. Sarebbero dozzine. Alcuni ufficiali, gestiti da milizie vicine al governo. Altri segreti, in mano alle bande di trafficanti di armi e droga.
Un migrante proveniente gira un video da uno dei "lager libici" in cui si vedono circa trenta uomini stipati in una stanza: "Ci sono 260 marocchini qui a Zuara, liberano gli egiziani, gli algerini, ma noi restiamo qui", dice il giovane "Mi rivolgo al Re per salvare questi ragazzi. Questa è per noi come la pena di morte", continua l'uomo.
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Il Marocco è accusato di non aiutare i propri connazionali. "In questa prigione c'è gente che ha malattie croniche e non ha assistenza medica", continua l'uomo che gira il video. I migrant ripresi nel filmato sarebbero detenuti in questa prigione da circa sei mesi, quindi addirittua da prima dell'accordo Italia-Libia che ha messo "un tappo" alle partenze verso le coste italiane. "Questi giovani sognavano un avvenire migliore e invece i loro sogni vengono distrutti", conclude il migrante dalla prigione di Zuara.
