rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024

La tragedia dei migranti senza nome: "Dare un nome ai corpi, ultimo segno di rispetto"

Una tragedia senza fine, e spesso non è nemmeno possibile identificare le vittime: "In tre hanno avuto diritto almeno a un nome, a un cognome, a un luogo di nascita" scrive il direttore di Internazionale

A poca distanza dalle coste italiane centinaia di migranti continuano a morire.

E' notizia di oggi il tragico sbarco di Lampedusa. Un barcone con a bordo centinaia di migranti è naufragato a poche miglia dalla costa. Le vittime sono 82. Tra questi ci sarebbero due bambini (un maschio e una femmina di meno di tre anni) e una donna incinta. I corpi senza vita dei migranti stanno per essere trasferiti in un hangar dell’aeroporto.

Una tragedia senza fine, e spesso non è nemmeno possibile dare un nome alle vittime del mare.

Il direttore di Internazionale Giovanni De Mauro scrive:

Dal 1988 sono morte lungo le frontiere europee almeno 18.673 persone. Il dato è aggiornato al 10 novembre 2012, ma il numero reale potrebbe essere molto diverso, perché nessuno sa quanti siano davvero i migranti annegati in naufragi di cui non abbiamo mai avuto notizia. Anche quando sono ripescati dai sommozzatori dei vigili del fuoco oppure spinti dalla corrente fino a riva, raramente si vengono a sapere i loro nomi.

A volte, ultimo segno di rispetto, diventa possibile dare un nome e un cognome ai migranti che muoiono nella speranza di iniziare una vita migliore in Europa:

Sono corpi allineati su una spiaggia e coperti da un telo bianco, come quelli dei tredici migranti annegati lunedì 30 settembre mentre cercavano di raggiungere la spiaggia di Sampieri, nel comune di Scicli, in provincia di Ragusa. Al polso un braccialetto di plastica bianco con un numero scritto a pennarello. Ma tre di loro avevano un documento infilato nella tasca dei pantaloni. E oltre alla data e al luogo della loro morte, hanno avuto diritto almeno a un nome, a un cognome, a un luogo di nascita.

Gebremic Hael Belay Tesfagergish, 27 anni, nato ad Adi Bahro, in Eritrea.

Tekeste Weldetinsaie Berhe, 43 anni, nato ad Asmara, in Eritrea.

Tekhlehaimanot Shishay Ogbay, 30 anni, nato a Maimine, in Eritrea.

Ragusa, "buttati in mare dagli scafisti": strage di migranti

Fonte: Internazionale →
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La tragedia dei migranti senza nome: "Dare un nome ai corpi, ultimo segno di rispetto"

Today è in caricamento