rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024

Migranti, sbarchi ridotti ma serviranno anni per tornare alla normalità

L’Italia e l’Europa sono alle prese con le conseguenze dell’arrivo di quasi 2 milioni di migranti lungo rotte irregolari negli ultimi 5 anni. Servirà un anno e mezzo senza sbarchi solo per rispondere a tutte le richieste di asilo. E nel 2017 l'emergenza ci è costata 4 miliardi

Nei primi quattro mesi del 2018 sono sbarcati in Italia circa 9.300 migranti, il 75% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, tuttavia l’Italia avrebbe bisogno di più di un anno e mezzo senza sbarchi per dare una risposta a tutti i richiedenti asilo.

Si tratta di un trend del tutto in linea con il calo verificatosi negli ultimi sei mesi del 2017 (-75% rispetto allo stesso periodo del 2016). I dati relativi ai primi mesi dell’anno (quelli invernali) risultano tuttavia poco indicativi del livello dei flussi nei mesi successivi. Gli sbarchi iniziano a crescere solo da aprile e raggiungono un picco tra giugno e agosto, seguendo un tipico trend stagionale.

Il numero di richieste d’asilo in Italia è aumentato molto dal 2014 fino alla prima metà del 2017, mettendo sotto forte pressione il sistema d’asilo del nostro paese. Dalla seconda metà del 2017, invece, il gap tra le richieste d’asilo presentate e quelle esaminate ha iniziato a chiudersi. Ciò tuttavia non è dovuto a una maggior numero di richieste esaminate, fermo a circa 7.000 al mese da metà 2015, bensì a un netto calo delle domande d’asilo presentate (collegato al calo degli sbarchi avvenuto nello stesso periodo).

Come fa notare l'ISPI nel suo report dedicato all'emergenza migratoria, il sistema di accoglienza è sotto pressione

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è stato creato già 16 anni fa con lo scopo di offrire “progetti di accoglienza integrata”, gestiti dalle associazioni del terzo settore in collaborazione con gli enti locali. Se nel 2014 circa un migrante su 3 era ospitato nelle strutture SPRAR, adesso la proporzione è di uno su 7.

Inoltre è bene ricordare come se tra settembre 2015 e aprile 2018 in Italia siano sbarcate quasi 350.000 persone, i piani di ricollocamento d’emergenza avviati dall’Unione europea prevedevano di ricollocare appena 35.000 richiedenti asilo dall’Italia verso altri paesi Ue.

Come fa notare l'Ispi anche se si fossero mantenute le promesse, più di 9 migranti sbarcati su 10 sarebbero rimasti responsabilità dell’Italia e neppure le risorse finanziarie destinate dall’Europa all’Italia per far fronte all’emergenza hanno raggiunto un livello significativo. Al contrario, gli aiuti europei coprono solo una minima parte delle spese italiane: nel 2017, per esempio, gli aiuti Ue ammontavano a meno del 2% dei costi incorsi dallo Stato italiano per gestire il fenomeno migratorio.

Fonte: ISPI →
Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti, sbarchi ridotti ma serviranno anni per tornare alla normalità

Today è in caricamento