Milagros, la bambina-sirena con le gambe a forma di coda di pesce

Per migliaia di anni la fantasia dell’uomo ha costruito storie e leggende sul mito delle sirene, le creature metà donne e metà pesce che sono state rese immortali nel nostro immaginario da Omero nell’Odissea come da Hans Christian Andersen con la sua fiaba “La Sirenetta”, diventata un fortunato cartone targato Walt Disney.

Ma se per secoli si è pensato soltanto a un mito, oggi si tende a credere che dietro la nascita delle sirene ci sia in realtà una malattia molto rara, che colpisce il feto, e provoca l’unione degli arti inferiori del nascituro, che formano quasi una coda di pesce. Questa malattia si chiama Sirenomelia, colpisce una persona su 100.000 e difficilmente i bambini che ne soffrono riescono a sopravvivere. Di recente sono diversi i casi di bambine-sirene che hanno attirato l’attenzione pubblica.

Tra i casi più noti c’è quello di Tiffany Yorks, che nel 1998 subì un intervento chirurgico per separare le gambe e che oggi ha 26 anni, ha ancora una serie di problemi legate alla malattia, ma cammina con le stampelle e usa una sedia a rotelle. Stesso destino per Milagros Cerron, una bambina peruviana nata nel 2005 che ha dovuto subire sia un’operazione per separare le sue gambe e poi un’altra serie di rischiosi interventi per ricostruire le vie urinarie e l’apparato genitale, finendo sotto i ferri una prima volta nel 2005 e poi ancora nel 2012.

La storica della medicina Lindsey Fitzharris, con alle spalle un dottorato ad Oxford, ha tracciato un profilo della Sirenomelia, partendo dalle cause della malattia (ossia un problema di vascolarizzazione, che non consente un sufficiente apporto di sangue al feto, che non riesce quindi a sviluppare due arti inferiori), che ancora oggi provoca la morte prematura dei bambini affetti da questa sindrome, anche se i casi di Tiffany Yorks e Milagros Cerron sono un’eccezione.