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Sabato, 20 Aprile 2024

"Mio figlio è gay e io lotto per i suoi diritti": la storia di mamma Rita

Rita De Santis aveva 44 anni quando ha ricevuto la lettera più importante della sua vita. A scriverle era il figlio Francesco: "Mi sono innamorato di un ragazzo". Da allora si batte contro i pregiudizi sull'omosessualità

Rita De Santis aveva 44 anni quando ha ricevuto la lettera più importante della sua vita. Una lettera-confessione che portava la firma del figlio Francesco, all'epoca appena maggiorenne. Poche righe per mettere nero su bianco una realtà difficile da accettare. "Mamma mi sono innamorato: ho un compagno". 

Ex professoressa di filosofia (ora è in pensione), la donna ha raccontato la sua vicenda a BresciaToday

"All'inizio pensavo che si trattasse di un errore di ortografia perché non ero preparata, fino ad allora non avrei mai pensato che mio figlio potesse essere gay. Ero scioccata non tanto per la notizia, ma per non essermi accorta di nulla. Mi sono rimproverata di non essere una brava mamma e una brava insegnante". 

Da quel giorno sono passati 33 anni. La comunità Lgbt ha fatto importanti conquiste (sopratutto a livello culturale), ma "i pregiudizi nei confronti di gay, lesbiche e transessuali non si sono certo affievoliti". Lei, comunque, non ha mai chiuso le porte in faccia a suo figlio. In tutti questi anni Rita ha divorato decine di libri sull'omosessualità e alla fine ne ha scritto uno. Un romanzo d'amore dedicato al compagno del figlio: "Il Nuoro". E da 33 anni lotta contro i pregiudizi e i tabù duri a morire. 

"Io mi sento la mamma e l’insegnante di tutte le persone Lgbt che ci sono in Italia, mi assumo una responsabilità davanti a loro e chiedo anche al resto della società di farlo: non si può relegare in un Lager 6 milioni di persone. Perché è così che vivono gay, lesbiche ed eterosessuali in Italia". 
 

Fonte: BresciaToday →
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