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Venerdì, 19 Aprile 2024

La moglie va via di casa per 48 ore, il giudice: "Il divorzio deve pagarlo lei"

L'allontanamento volontario per due giorni dal tetto familiare è stato giudicato un comportamento "non scusabile": la Cassazione ha confermato le sentenze del Tribunale di Sassari e della Corte d'Appello di Cagliari

Arriva da Sassari una sentenza che farà sicuramente discutere: la Cassazione ha confermato le sentenze del Tribunale di Sassari (2015) e della Corte d'Appello di Cagliari (2018) nei confronti di una donna, ritenuta “colpevole” di aver lasciato il tetto coniugale per due giorni, una boccata d'aria, una breve fuga momentanea dopo 20 anni di matrimonio, che il giudice non ha perdonato.

Come racconta l'Unione Sarda, la donna non aveva un amante e il suo allontanamento volontario era soltanto frutto di un momento di scoraggiamento, dovuto probabilmente ad una crisi che andava avanti da tempo. Ma i giudici hanno puntato il dito contro "carattere unilaterale e non temporaneo della decisione di abbandonare la residenza familiare ponendo fine alla vita coniugale".

Infatti, secondo gli ermellini, andare via di casa per due giorni, dopo 20 anni sotto lo stesso tetto, non è un comportamento scusabile se, come in questo caso, non ci sono state "pressioni, violenze o minacce del marito". La donna ha deciso unilateralmente di lasciare casa per due giorni, ma quando è tornata ha trovato già la serratura dal marito, che non voleva saperne più nulla. L'alterco è poi continuato in Tribunale, fino alla decisione dei giudici: la donna ha perso il diritto alla casa e all'assegno familiare, così è andata a vivere dalla madre, insieme ai figli. 

Fonte: L'Unione Sarda →
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