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Giovedì, 25 Aprile 2024

Monterusciello, la città d'amianto martoriata dal terremoto

A Pozzuoli in 40 mila vivono in case fatiscenti, costruite dopo il terremoto, che contengono amianto. Dovevano essere abbattute 15 anni fa ma niente ancora si è mosso

Monterusciello è un quartiere del comune di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Fu costruito nel 1983 per gli sfollati del bradisismo che abitavano nel Rione Terra, zona centrale del Comune. Gli abitanti sono 40 mila, 4 mila e 660 alloggi che nel corso del tempo non hanno beneficiato di manutenzione. Ma questo non è il problema più grosso. Le costruzioni contengono tutte amianto.

Quando giri a Monterusciello e chiedi alle persone se sanno che nelle loro case c'è l'amianto, le risposte sono vaghe. Il loro atteggiamento si contrae all'istante, sembra che tu stia chiedendo loro di denunciare un killer. Trovano un modo per congedarti e si appellano alla frase: "Si dice che ci sia". Sono preoccupati da problemi di natura più spicciola, gli abitanti di Monterusciello. Per loro pensare all'amianto sarebbe qualcosa di molto più grande e forse un tabù: "Ci stanno facendo morire abbandonati a noi stessi e nessuno se ne importa!".

Rabbia e rassegnazione esprimono che le parole degli abitanti che si leggono su Popoff.globalist.it. Alcuni di loro hanno anche lavorato nella vicina fabbrica di materiale rotabile e ferroviario, come Ciro che continua a raccontare:

"Lo so bene che c'è l'amianto nelle pareti. Io ho lavorato alla Sofer per vent'anni. Siamo diventati fatalisti. Oramai la terra e l'aria sono inquinate ovunque. La terra per tutti i rifiuti tossici che buttano nelle discariche abusive, non solo quella "dei fuochi" è inquinata. Persino nel mare e nel lago di Lucrino sono stati rilevati campioni d'amianto. Poi gli stabilimenti della Sofer e dell' Italsider di Bagnoli, l'ex industria di acciaio, non sono stati del tutto smantellati. Da quegli stabili si alzano ancora polveri di materiale pesante e tossico che inquinano l'aria. Qualsiasi abitante dei Campi Flegrei potrebbe ammalarsi di cancro e morire da un giorno all'altro. Si tratta solo di probabilità in più o in meno".

Indifferenza da parte delle istituzioni, territoriali e nazionali. Gli edifici dovevano essere temporanei e gli abitanti si sarebbero dovuto fermare qui soltanto 15 anni. Era il Comune che avrebbe dovuto abbatterle e rifarle in cemento armato come previsto dal piano regolatore non si è mai mosso per dare avvio ai lavori. Dopo trent'anni tutti quegli alloggi di Monterusciello sono ancora lì. Nel degrado e nella rabbia degli assegnatari, che intanto stanno rimettendo la loro salute.

Fonte: Popoff Globalist →
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