Quando Napolitano andava da Assad: "Italia e Siria mai così vicine"
Il titolare del Quirinale, accompagnato dalla moglie Clio, visitò per giorni il paese mediorientale: "Amicizia - scrivevano i giornali - è la parola all'insegna della quale si è svolta la prima missione di un presidente della Repubblica italiano a Damasco"
Era il 21 marzo 2010. Giorgio Napolitano stringeva la mano di Bashar al Assad. I rapporti tra Italia e Siria non erano mai stati così solidi. Non solo John Kerry, quindi, finito nel mirino dei critici per una tranquilla cena con il presidente siriano nel 2009.
"Roma e Damasco ancora più vicine. La visita di Stato di quattro giorni in Siria del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha infatti rafforzato i già stretti rapporti bilaterali tra i due Paesi", scrivevano i media italiani.
Il titolare del Quirinale, accompagnato dalla moglie Clio, visitò per giorni il paese mediorientale: "Amicizia - scrivevano i giornali - è la parola all'insegna della quale si è svolta la prima missione di un presidente della Repubblica italiano a Damasco, così come hanno avuto modo di sottolineare sia Napolitano sia il rais siriano, Bashar Al-Assad, al termine dei colloqui ufficiali di giovedì".
"Attenzione e cordialità che sono andate però oltre la pura formalità: protocollo a parte, i due presidenti insieme alle rispettive consorti si sono infatti incontrati informalmente in tre diverse occasioni, compresa una cena a quattro in un ristorante di Aleppo, dove le due coppie sono arrivate a bordo di un'auto guidata dallo stesso Assad"
"L'ultima occasione per un saluto è poi stata offerta questa mattina dalla visita al sito archeologico di Ebla, dove da quasi cinque decenni lavora una missione italiana. "E' la prova concreta - ha commentato il presidente della Repubblica - dell'importanza della cooperazione e della comprensione culturale tra Italia e Siria"