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Venerdì, 29 Marzo 2024

Niente casa in affitto perché gay, la storia di Marco e Giorgio: "Così ci hanno umiliato"

I due avevano trovato un appartamento sulle rive del lago di Garda, poi la doccia fredda dell'agente immobiliare: "Non siete una coppia tradizionale, il proprietario non vuole affittarvi la casa". La vicenda raccontata da BresciaToday

Siete gay? Niente casa in affitto. L'ennesima storia di omofobia e discriminazione arriva da Castelnuovo del Garda, nel Veronese. Siamo sulle rive del lago di Garda: qui Marco Biasetti, 41enne musicista originario del Mantovano, e Giorgio Colpani, 30enne ballerino bergamasco, avevano finalmente trovato la casa dei loro sogni. La trattativa sembrava conclusa: consegnata la documentazione, inoltrata la proposta economica, depositata la cauzione, mancava solo la firma del contratto d’affitto. Poi la doccia gelata con la chiamata dell’agente immobiliare:

"Non siete una coppia tradizionale, il proprietario non vuole affittarvi la casa".

"La chiamata l’ha ricevuta Giorgio - racconta Marco a BresciaToday - proprio il giorno in cui avremmo dovuto concludere, dopo parecchi rinvii. All’improvviso ho visto il volto del mio compagno rabbuiarsi. Poi ho capito il perché".

Il giorno seguente i due si si sono presentati in agenzia per ritirare l’offerta e cercare di approfondire la questione.

"L’agente immobiliare era piuttosto imbarazzata - ricorda Marco -, ma non ha fatto giri di parole, ribadendo quanto comunicato al telefono e adducendo poi una serie di giustificazioni veramente assurde. Prima ha detto che il proprietario cercava una coppia diversa dalla nostra, della quale facesse parte anche una donna che potesse prendersi cura della casa e fare le pulizie. Insomma, noi non andavamo bene, perché non rientravamo nei canoni tradizionali”.

"Noi continuavamo a insistere, e in un secondo momento ci ha spiegato che il problema era la nostra situazione lavorativa: nessuno dei due ha un contratto a tempo indeterminato. Entrambi lavoriamo: io ho una partita Iva, il mio compagno è dipendente di una cooperativa, paghiamo le tasse e siamo persone oneste. Comunque fino ad allora non era mai stata menzionata la nostra situazione lavorativa. Apprezziamo la schiettezza dell’agente immobiliare, ma ci siamo sentiti umiliati".

Fonte: BresciaToday →
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