USA - Un piano di morte studiato nei minimi dettagli. Lisa Lesyshen, 47 anni, la notte del 29 maggio 2013 aveva deciso che lei e il piccolo figlio Asher, 9 anni, dovevano morire.

In cucina la donna aveva lasciato un biglietto per il marito: "Ricordati che sei il responsabile di quello che è successo e tu sei la persona che ha causato tutto questo. Lisa e Asher".

L'uomo, il 47enne Michael Kirlan, aveva una relazione con un'altra donna e voleva andare via di casa. La moglie lo aveva scoperto. E le liti in famiglia, in una casa di Steamboat Springs, nel Colorado, erano diventate molto frequenti. Fino a quella tragica notte, quando Lisa, che sembrava impazzita all'idea che il marito non si sarebbe preso più cura di lei e del figlio, ha ucciso il bambino a colpi di pistola e poi ha puntato l'arma contro di sé per suicidarsi. Non è morta, ma un colpo di pistola al collo l'ha costretta su una sedia a rotelle per tutta la vita.

La donna è stata ora condannata a 40 anni di carcere. In un primo momento, Lisa si era dichiarata non colpevole per infermità di mente, ma poi aveva deciso di confessare l'omicidio del figlio.