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Giovedì, 25 Aprile 2024

Papa Francesco shock: "Il mio sarà un pontificato breve"

Oggi, nell'anniversario del secondo anno di pontificato, ha concesso un'interessante intervista alla giornalista Valentina Alazraki dell'emittente messicana Televisa e riportata dalla Radio Vaticana

Due anni esatti or sono il mondo intero imparò a conoscere Papa Francesco: Jorge Mario Bergoglio, il primo Papa gesuita della storia, il primo Papa non europeo, il primo Papa che ha scelto il nome Francesco, il primo che non ha partecipato al Concilio vaticano II e per questo non lo discute ma lo mette in pratica, dal 13 marzo del 2013, due anni fa, quando fu eletto 265esimo successore di san Pietro, ha dato fastidio a molti.

Oggi, nell'anniversario del secondo anno di pontificato, ha concesso un'interessante intervista alla giornalista Valentina Alazraki dell'emittente messicana Televisa e riportata dalla Radio Vaticana.

La prima cosa che emerge è che Papa Francesco ha l'impressione che il suo potrebbe essere un pontificato breve, ma precisa che potrebbe sbagliarsi. Francesco ammette che gli manca di poter girare liberamente, magari per poter andare in pizzeria senza essere riconosciuto. Ma il tempo a disposizione non sembra essere molto. All'intervistatrice che accenna all'eventualità di un ritiro per limiti di età, come avviene per i vescovi, il Papa risponde di non condividere una simile evenienza per la figura del Pontefice - definisce il Papato una grazia speciale - ma dice anche di apprezzare la strada aperta da Benedetto XVI riguardo alla figura del Papa emerito. Una scelta coraggiosa la definisce, come coraggiosa fu la decisione di avere reso pubblica la gravità degli abusi commessi da alcuni membri della Chiesa contro i bambini e la necessità di prendersi cura delle vittime. Lo stesso Francesco ne ha ricevute sei in Vaticano e la Commissione istituita ad hoc in Vaticano ha proprio lo scopo di prevenire e tutelare i bambini.

Tutelare, proteggere, accompagnare sono gli imperativi che Francesco attribuisce alla Chiesa quando parla del Sinodo sulla famiglia che si riunirà a ottobre per la sua seconda tappa. Francesco definisce smisurate le aspettative su temi complessi e delicati come quello della Comunione ai divorziati risposati o in materia di omosessualità. Francesco ritiene che la famiglia attraversi una crisi mai vista prima e che bisogna ripartire da una pastorale che si rivolga innanzitutto ai giovani e agli sposi novelli. Il percorso del Papa è tracciato e ora Francesco guarda a settembre con l'appuntamento di Filadelfia, la Giornata mondiale della famiglia, e all'Africa che visiterà presto e all'America Latina che lo attende.

Bergoglio critica severamente l'incapacità del clero di coinvolgere i laici a causa di un eccessivo clericalismo. Bergoglio tocca tutti i temi che hanno caratterizzato i suoi due anni di Pontificato, primo tra tutti l'attenzione ai poveri e ai diseredati. E poi il lavoro di riforma della Curia, non tanto la forma di quella che definisce l'ultima corte d'Europa, ma la sostanza. Ogni cambiamento inizia dal cuore - spiega il Papa - e comporta una conversione nel modo di vivere. Una conversione che coinvolge la stessa figura del Pontefice e che è alla base dei fuori protocollo che tanto entusiasmano il popolo di Dio.

Il Papa, proprio perché figlio di migranti, si sente spontaneamente portato a dare voce alle vittime della tratta e di una società ingiusta ma sarebbe infantile secondo lui attribuire le responsabilità soltanto ai governi. Bisogna imparare a non girarsi dall'altra parte di fronte ai mali del mondo e questo riguarda ciascuno di noi. L'impegno dei cattolici nei confronti degli ultimi richiede un esercizio di prossimità. E' il terreno sul quale la Chiesa viene sfidata dalle sette e dai movimenti evangelici, soprattutto in America Latina.

Fonte: Radio Vaticana →
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